Se i Goitse rappresentano secondo molti il futuro dell’Irish Folk, il sestetto dei Dervish ci delizia da venticinque anni con i suoi concerti – spesso scendono in Italia grazie a Geo Music – e con le sue incisioni; se non avete mai ascoltati – non credo, ma meglio mettere le mani in avanti – questa è la migliore occasione per gettare uno sguardo “uditivo” alla loro storia ed alla produzione discografica. Come si evince dal titolo, questo CD riassume le loro gesta con 14 brani già pubblicati. Ne hanno fatto di strada i “Ragazzi di Sligo” (”The Boys of Sligo” era il primo nome del gruppo nato durante il loro primo incontro diciamo così ”informale”) dal 1989, e se hanno aspettato ben quattro anni per pubblicare il loro primo disco significa che il progetto è stato ben preparato, gli equilibri sonori tra voce e strumenti ben studiati ed il repertorio definito alla perfezione. Ed infatti la pubblicazione del loro primo album “Harmony Hill” del 1993 ha stupito pubblico e critica per la sua già raggiunta maturità senza mostrare quei piccoli difetti che spesso evidenziano le opere prime. Da allora in poi è stato un susseguirsi di concerti in tutto il mondo, nei club e nei grandi festival e di incisioni che hanno fatto di questo sestetto una delle migliori realtà del folk – revival celtico degli ultimi due decenni.
La line-up più recente dei Dervish è quella con la quale hanno registrato il loro ultimo CD “The Thrush in the storm” ovvero BRIAN McDONAGH alla mandola, LIAM KELLY al flauto e whistles, TOM MORROW al violino, SHANE MITCHELL alla fisarmonica, CATHY JORDAN al canto, bodhran e bones e MICHAEL HOLMES al Bouzouki.
Ciliegina sulla torta, un brano inedito e registrato appositamente per l’occasione (“Welcome Poor Paddy Home”), un ulteriore invito all’ascolto di questa ottima antologia del gruppo irlandese. Se capiteranno dalle vostre parti, non lasciateveli scappare.
Alessandro Nobis
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