HIGHTONE HCD8124, 2005
ACOUSTIC SWING MUSIC/USA
E’ un disco da riscoprire!! dalle nostre parti non saranno in molti a conoscere gli Hot Club of Cowtown, un acoustic string trio dalle accentuate inclinazioni western & jazzy swing, ma non per questo l’attento appassionato si lascerà scappare l’occasione di prestare ascolto a questo piacevolissimo dischetto che pare uscire fuori dal baule della storia per introdurci in un esoterico viaggio a ritroso con la macchina del tempo in quell’era in cui gente come Bob Wills, Milton Brown & Musical Brownies, Glenn Miller, Benny Goodman, Jimmie Rodgers o Billy Boyd muovevano i loro primi passi….
La storia seminale degli Hot Club of Cowtown prende vita in quel di New York city quando Whit Smith (guitar & vocals) incontra la bionda Elana Fremerman (violino & vocals) e, insieme, danno vita a un ensemble battezzato Western Caravan con cui si esibiscono nei clubs dell’east village. Più tardi si spostano nel south California dove affinano il loro repertorio mescolando texas fiddle tunes, western swing, cowboy songs e standard jazz degli anni ’20 e ’30 ispirandosi a soggetti come Django Reinhardt, al fiddler Stephane Grappelli e al quintetto Hot Club of France. Nel ’97 è cosa naturale trasferirsi ad Austin dove lo swing è di casa; qui si fanno notare dagli addetti ai lavori e firmano per la Hightone. “Dev’Lish Mary”, prodotto da quel genio degli studi che è Lloyd Maines, è il loro terzo lavoro; la prova del nove che conferma le buone impressioni e la padronanza stilisticamente filologica del buon debutto di “Swingin’ Stampede” (’98) e del successivo “Tall Tales” (’99); un sound fuori dal tempo che, pur collocandosi in un ambito sonoro ben definito, mantiene inalterata la sua essenza… Musica per musicisti direbbe qualcuno, una musica che richiede attenzione all’ascoltatore e padronanza dello strumento all’esecutore e che spazia tra traditionals, standards e un paio d’originali. Oltre al contrabbassista Matt Weiner, sottolineiamo l’efficace partecipazione di Peter Ecklund alla cornetta e dell’ex Bob Wills steel guitarist Bobby Koefer che contribuiscono a dare un sapore sia classico che retrò al sound. Tra le sedici tracce del cd vi segnaliamo “Dev’Lish Mary”, il traditional che titola l’album,; “Just A Little Lovin’ “ , piacevole cover del ’48 di Eddy Arnold o “You Don’t Care What Happens To Me” , un little-know 1945 tune di Bob Wills. Non manca poi l’opportunità di apprezzare pezzi come “Little Liza Jane” , “Way Down Yonder In The Cornfield” , “It’s My Lazy Day” o l’arieggiata “My Life’s Been A Pleasure” .
Swing!! ancora swing e per sempre swing…..
Claudio Giuliani
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