Il fascicolo cartaceo, spedito pure per posta elettronica, conserva la sua veste volutamente rudimentale, semplice e chiara.
Sembra diventare in essa una rubrica stabile la Tribuna che accoglie interventi di importanti personaggi del mondo folk: questa puntata apre con una invettiva di ANTONIETTA CACCIA, presidente del Circolo della Zampogna di Scapoli (IS), contro i tentativi di standardizzazione della zampogna molisana e fissa alcuni paletti nella diatriba “zampognari – zampognisti” parteggiando apertamente per i primi mentre ENZO CONTI dei Tre Martelli ci conduce con una dotta esposizione nelle vicende dello “sbrando”, una danza popolare piemontese che sta vivendo un particolare momento. CIRO DE ROSA invece, con un puntiglioso esame delle terminologie e delle classificazioni dei generi musicali, pone degli interrogativi su cui sarebbe interessante aprire una discussione. Seguono altrettanto interessanti note di SALVATORE ESPOSITO, di JESSICA LOMBARDI e di DADO MORA, ancora sulle origini della ballata del Pinelli già anticipato dal pezzo di Giancorrado Barozzi nel numero della pdc di aprile. La tribuna, che vede ancora i contributi di GIANLUCA SALARDI sulla ricerca della piva nel Modenese e di GLORIA SERENI, si chiude con un invito ad intervenire sulle singole questioni.
In questo numero il pezzo forte è tuttavia costituito dal saggio sulla piva nelle Valli del Piacentino curato da BRUNO GRULLI in collaborazione con LUCA MAGNANI e PAOLO SIMONAZZI dove lo strumento trova finalmente una risposta di largo respiro alla sua vicenda, non solo organologica e storica in relazione alla sua concomitanza con la MUSA, ma anche antropologica, umana e leggendaria corredata da belle foto, alcune delle quali già viste ma altre inedite. Alla ricchezza dell’apparato fotografico si aggiungono le riproduzioni di dipinti che raffigurano suonatori di piva in azione uno dei quali da forma alla bellissima copertina. Ma sono le storie dei singoli suonatori (25 contati), inquadrati nel tempo da puntuali alberi genealogici familiari, che colpiscono per le loro vicende in relazione agli strumenti usati già descritti nella pdc n.74 dell’ ottobre 2012. Di alcuni suonatori non si conosceva allora nemmeno l’esistenza mentre altri erano avvolti in nubi di leggenda finalmente diradate.
Giustamente segue la biografia di Antonio Chiappelloni in quanto il fotografo piacentino fu l’autore di alcuni dei principali scatti delle foto contenute nel saggio; le foto sono collocate temporalmente grazie alle informazioni fornite in detta biografia curata dal pronipote PIETRO CHIAPELLONI.
Seguono due lavori sui balli a Rimagna di Monchio delle Corti (PR) a cura di GIACOMO ROZZI e sullo “Smaggio” a Vetto d’Enza (RE) di ALBERTO TONDELLI.
Interessante l’aggiornamento della anagrafe dei suonatori di piva che chiude il fascicolo come altra breve rubrica dinamica che promette di mantenere aggiornato quanto progressivamente portato alla luce partendo dall’elenco pubblicato sulla pdc 1/aprile 2013.
I precedenti numeri sono visibili ai link https://www.folkbulletin.com/la-piva-dal-carner/
francesco munarini dice
ottimo lavoro