WORLD CIRCUIT WLWCD071, 2004 – WORLD MUSIC/CUBA
Miguel Angá Díaz è uno dei più talentuosi suonatori di conga cubani. Quello che però lo contraddistingue nel ricco panorama di artisti dell’isola è il suo interesse e capacità nel raccogliere e mescolare elementi diversi della musica della sua terra, oltre che spunti ed echi esterni ad essa. Esempio di ciò è questo “Echu Minga”, suo album d’esordio come leader di un gruppo. Tredici brani, in cui prevalente è l’incontro tra la musica nera derivante dalla cultura e religione nera Yoruba -rappresentata dalle sue congas e dagli inserti vocali- e la solida tradizione jazz di Cuba, rappresentata dal basso di Cachaito Lopez e dai pianoforti di Chuco Valdes, Roberto Fonseca, David Alfaro e del compianto Ruben Gonzales. In realtà però “Echu Minga” sfugge alle categorizzazioni. Oltre agli elementi sopra ricordati, nell’album si ritrovano elementi di musica caraibica in senso più ampio, echi nordamericani o europei –grazie a un gruppo d’archi e al flauto di Magic Malik-, passaggi campionati (peraltro molto misurati e ben integrati al resto) del DJ hip-hop francese Dee Nasty, un pezzo di “nuevo tango”. Nel contempo vengono ribaditi i legami con l’Africa, con l’intervento di Baba Sissoko alla kora. Tutto però avviene con un controllo e una misura notevolissimi, così che non ci si ritrova mai di fronte a una sorta di macedonia sonora, né a una sorta di elencazione di stili. Il risultato è un album che si distacca dalla produzione musicale cubana imperante, non teme ripetuti ascolti e consacra Miguel Angá Díaz come uno dei più innovatori musicisti di Cuba.
Marco G. La Viola
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