di Gianni Giusti
Enrico Fink è sempre stato personalmente anomalo nella sua produzione discografica, così anche questo lavoro nasce in scena, costruito intorno a un interessante monologo, quello di Haifa, interpretato da Ottavia Piccolo in Occident Express – Haifa è nata per star ferma e scritto da Stefano Massini. Fink mette qui su disco una composizione originale che si dipana attraverso modi e ritmi delle tradizioni musicali mediterranee ed est europee, e in particolare delle terre attraversate da Haifa, la protagonista del testo, nel suo viaggio.
Percorre in questo disco una strada autonoma e ricca di sorprese e suggestioni, fra canzone e partitura contemporanea, fra world music e sperimentazione, elettronica e improvvisazione.
Si tratta è una composizione originale costruita intorno a modi e ritmi delle tradizioni musicali mediterranee ed est europee, e in particolare delle terre attraversate da Haifa, la protagonista del testo, nel suo viaggio. La storia raccontata in scena è al tempo stesso un’epopea senza tempo e anche un racconto dell’oggi, ma anche la musica non è una sorta di pastiche di musiche tradizionali: raccoglie al suo interno, nell’essere racconto musicale, sonorità più etniche accanto a elaborazioni di sonorità d’ambiente, momenti di acustica pura accanto a incursioni nella musica elettronica.
Anche la lunga esperienza accumulata dall’Orchestra Multietnica contribuisce a questa creazione musicale: l’organico, formato dai vari polistrumentisti che la compongono, vede all’opera, oltre a un trio d’archi e a una sezione ritmica di rock acustico, strumenti di diversa origine e provenienza come il cümbüş turco, il bouzouki greco, una serie di percussioni dell’area medio orientale oltre a vari legni e alla voce, spesso protagonista in maniera inaspettata, dalle incursioni della voce recitante di Ottavia Piccolo, a momenti di coro a cappella, fino alla forma canzone. Trasversalmente affascinante.
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