Dei Lowlands vi avevamo già proposto tempo fa il loro riuscito “The Last Call”, un disco generato dalla passione, alimentato dal sentimento che unisce il musicista e le sue canzoni… Canzoni che diventano uno strumento di comunicazione genetica che ritroviamo anche in questo conciso “EP Vol.1”.
Sono solo cinque songs, ma valgono come se fossero dieci… cinque belle tracks che suonano autenticamente Americana e che non faticheranno a trovare spazio nelle increspature della vostra percettività. Probabilmente Edward Abbiati e i suoi Lowlands non sono da annoverarsi tra i grandi incendiari, ma quello che è certo è che queste cinque canzoni sono carattererizzate da un’inarginabile gioco passionale di rilanci che svincola crescite di tensione e foraggia le giuste fibre per intrecciare significative roots’n’rock ballads.
Già dall’iniziale “Levee Man” è la percezione della ballata crepuscolare che ci affascina e ci prende per mano accompagnandoci poi attraverso al bella “Lowlands”, la narrativa “My Prison Walls” o l’irrequieta “Walking Down The Street” con il suo fulgido violino per giungere alla fine con la conciliante “Lullaby”.
Sono solo ardenti e polverose ballads, ma provate ad alzare il volume finché sentirete tremare i vetri di casa e nello spazio che vi circonda è come se si ergessero pugnali surrealisti che marchieranno a sangue il guscio della vostra corazza…
Claudio Giuliani
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