Enzo Vacca, piemontese, è interessato di musica tradizionale da sempre. Prima chitarrista, poi affascinato dalla ghironda e da altri strumenti a corde della tradizione continentale, come dulcimer, bouzouki, mandoloncello, ha fatto parte di alcuni gruppi revivalistici a cavallo fra anni Ottanta e Novanta fino all’incontro che si rivelerà fatale per la sua vita artistica: l’arpa celtica. Ciò avviene nel 1995, dapprima sotto la guida del genius loci Enrico Euron e poi frequentando stages internazionali con Dominig Bouchaud, Myrdhin, Bill Taylor, Grainne Hambly, Janet Harbisson e Cormac de Barra, approfondendo così la conoscenza del panorama internazionale, soprattutto bretone, legato alla musica celtica per l’arpa. “Evoa!” è un progetto di semplice definizione: rileggere, con i suoni che appartengono al suo esistere oggi e al suo mondo fatto di culture non piemontesi alcuni classici della tradizione del nord-ovest subalpino d’Italia, e non certo a caso il lavoro è dedicato a Costantino Nigra, protoricercatore e senatore del Regno d’Italia, il cui centenario della morte è tristemente passato quasi inosservato. Per raggiungere questo obiettivo nel modo migliore possibile, Enzo ha chiamato a raccolta alcuni solisti di chiara fama della scena musicale bretone, quali uno dei suoi maestri Dominig Bouchaud, Françoise Le Visage e un quartetto d’archi al completo, Arz Nevez (Grégoire Hennebelle, Gael le Bozec, Maud Caron). Insieme a loro e ad altri ospiti, si segnala la partecipata presenza di Martino Vacca, le cui Uilleann pipes duettano con molta capacità evocativa con la voce e le corde del padre (i due, insieme, fanno parte del trio Musici Vagantes insieme a Francesco Vazzana). Disco solo apparentemente morbido e dolce, in realtà graffiante e doloroso come solo la nostalgia riesce a essere, “Evoa!” dimostra come con gusto e passione si possa inventare un suono di oggi per le musiche di sempre senza necessariamente percorrere strade già fin troppo battute, preservando originalità ed emozioni da ogni tentativo di appiattimento sul già sentito più banale: la versione che Enzo e i suoi partners ci regalano di quella che forse è la più bella canzone popolare piemontese raccolta del Nigra, “Cassin-a Sola”, né è prova inconfutabile.
Giacomo Sereni
Vacca, Enzo – “Evoa!” (CD)
R&GZedde – R&GZ0006, 2007
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