31 gennaio 2016 – Tavagnacco (UD), Centro Civico
I “Faber&Gaber Days” sono un’interessante rassegna di concerti dedicati alla canzone d’autore, rassegna che si tiene annualmente in Friuli sin dal 2002 all’inizio dell’anno, curata dal Folk Club Buttrio che, con altra formula e altro nome (“Il fiore e l’ortica”), già negli anni ’90 percorreva la stessa strada alla ricerca di nuovi cantautori. L’edizione 2016 si caratterizza per la presenza di due artisti per serata, di cui uno di provenienza locale.
Nella prima serata sono state due voci femminili a confrontrsi, la cantautrice americana, ma residente a Roma, Elisabeth Cutler e l’artista friulana, ma nata in Francia, Priska: due personalità ben strutturate e diverse fra loro, Con la Cutler abbiamo assaporato la lezione sofisticata di Joni Mitchell interiorizzata dalla Cutler e espressa con tono intimo e sensuale, accompagnandosi alla chitarra e supportata dall’elegante e puntuale chitarrismo dello svedese Mats Hedberg (anch’egli romano da molti anni), un controcanto e acustico o elettrico al canto profondo della Cutler teso a sottolineare la vena melodica e sentimentale di canzoni dove l’anima della Cutler guarda dentro se stessa e scopre fatica e tanta voglia di vivere, gli alti e bassi dell’amore e un ottimismo di fondo che caratterizza il suo nuovo e piacevolissimo album “Polishing Stones”, che ora sta portando in giro per l’Europa.
Prima di lei abbiamo gustato la profondità e l’originalità di Priska Benelli, il cui canto spazia fra il friulano, l’italiano e il francese, lingua nella quale è cresciuta e che spesso “sente” più in linea con il proprio istinto compositivo. Anche lei guarda dentro se stessa e supera con un sottile ottimismo – “occhiali rosa”, come canta nel primo brano del suo terzo e splendido cd “Souvenir de Printemps”- le problematiche mai semplici della vita, personali, sentimentali, di relazione con gli altri, con qualche tentazione di rifugiarsi in un mondo fatato più accogliente di quello quotidiano. Tanta originalità e azzeccato anche l’accostamento della tromba di Sandro Carta alla voce e alla chitarra di Priska, proprio per stendere quel velo semitrasparente tra l’anima e le parole della cantautrice friulana, tra le sue emozioni e quelle provate dall’attentissimo pubblico in sala.
Marco Miconi