Secondo appuntamento per la quindicesima edizione della rassegna “Faber & Gaber Days” , dedicata dal Folk Club Buttrio alla canzone d’autore; anche questa seconda serata si è caratterizzata per la presenza di due proposte, di cui una locale. Abbiamo così ascoltato il cantautore pugliese Massimo Donno, accompagnato e prodotto dal ‘mago’ del’organetto Riccardo Tesi, ed il giovanissimo cantautore carnico Alvise Nodale.
Senza togliere nulla alla bravura di Donno e del suo mentore pistoiese, c’è da dire che è stato il ventenne friulano a stupire per bravura, gusto ed equilibrio esecutivo, proprio perchè non ci si poteva attendere tanta maturità in un ragazzo così giovane ed è stato bello che lo stesso Tesi, a fine concerto, abbia preso la parola per esprimere il suo compiacimento per il ragazzo di Sutrio ed augurargli un futuro di soddisfazioni. Nei brani di Nodale, tutti in friulano carnico, è emersa una specie di “Spoon River” di viventi, la vita quotidiana di un paese di montagna dove si conoscono tutti con i loro pregi, difetti ed aspirazioni, il tutto nell’antichità dei valori, delle tradizioni locali (splendida “Cidules”) e della saggezza popolare che sbeffeggia i potenti (gustosa “Il Re a Zuviel” a fare il paio con il Carlo Martello di De André-Villaggio).
Semplice eppur complesso il mondo poetico di Massimo Donno espresso nel nuovissimo e prezioso cd “Partenze”, un lungo viaggio, o meglio, una somma di partenze con cui ci dobbiamo confrontare nella nostra vita: Andare? Dove andare? Tornare? Talvolta il viaggio è quello da una realtà che non permette di vivere verso il miraggio di una emigrazione fortunata (“Vento e Polvere”), tal’altra è l’intraprendere una vita a due ben sapendo di quanti ostacoli si frapporranno alla vera felicità (“Il Mio Matrimonio-L’Amore ai Tempi del Mutuo “), tal’altra, ancora, il correre verso la fine di un viaggio ormai senza stimoli (“La Grande Abbuffatta- Atto I e Atto II”). La musica è mediterranea, tanti musicisti partecipanti al disco e su tutti la grande tavolozza musicale di Tesi, autore, esecutore e produttore. Ma anche la versione a due, ascoltata ai “Faber & Gaber Days”, non è riduttiva, l’interplay fra la chitarra e l’organetto suggeriscono quello che le parole non dicono, i due strumenti si alternano fra accompagnamento e spazi solistici ed insieme supportano la voce chiara ed il ricco lessico, ottimamente scandito da Donno perchè ogni parola pesa e il pubblico non può distrarsi. Folta la platea ed entusiasmo finale per tutti gli artisti.
Marco Miconi