FELMAY FY8147, 2009-06-01 – FOLK CONTEMPORANEO/BRASILE
Poesia pura. Quello che il fisarmonicista brasiliano di chiare origini italiane riesce a fare con il suo strumento, la “gaita ponto” (in pratica, una fisarmonica diatonica, come il nostro organetto) ha del miracoloso. Esponente dell’etnia gaùcha del Rio Grande Do Sul, di cui è originario il particolare strumento, Borghetti rappresenta un fenomeno unico nel continente sudamericano. A 46 anni è, da quando non aveva che poco più di vent’anni, un’autentica gloria patria, autore e interprete prolifico e generoso, ormai una celebrità di caratura internazionale. Sensibile alle contaminazioni con il jazz, ma ben attento a non tradire il suo legame sincero e autentico con la tradizione, ha anche saputo circondarsi di strumentisti assai valenti, come il chitarrista e sassofonista Daniel Sà, coautore e arrangiatore di molti brani del Cd. Il suo carisma è indubbio, come la sua abilità quasi magica nel saper infondere sentimento e passione a ogni linea melodica anche sottile e ripetitiva: una grandezza che, se mi si passa il paragone ardito, è rapportabile e quella del miglior Bach alle prese con i canoni. Ascoltate e riascoltate il brano che chiude questo capolavoro, “Milonga para Simoes Lopes Neto, e non potrete che darmi ragione.
Dario Levanti
Andrea Del Favero dice
Renato Borghetti è una straordinaria “bestia da palcoscenico”: ritengo che il suo concerto sia una delle migliori espressioni del folk mondiale negli ultimi dieci anni. Merito anche degli ottimi musicisti che lo accompagnano. Ancor più che su disco, dove già dimostrano tutto il loro valore.