San Daniele rappresenta un grande ritorno: è così che il Festival Folkest festeggia la sua quarantacinquesima edizione spostandosi a San Daniele del Friuli, esattamente dove aveva avuto inizio (allora con il nome di Fieste di Chenti).
La realtà – confessa Andrea Del Favero direttore artistico del noto appuntamento internazionale con il grande folk – è che da tempo ci veniva chiesto se non fosse giunto il momento di ritornare nel centro collinare. In effetti le nostre origini sono lì e l’evoluzione della prossima edizione, la nuova richiesta di strutture, il bisogno di una nuova linfa vitale ci hanno convinti tutti. Un’occasione che è stata colta entusiasticamente fin dal primo colloquio, in primo luogo dal Sindaco Pietro Valent. Ed eccoci qui con le valige in mano.
Folkest, infatti, sta crescendo e alle tradizionali iniziative del Festival si stanno aggiungendo speciali e ulteriori momenti musicali dedicati sia alle nuove proposte che, con il progetto della piattaforma UpBeat targato UE, che raccoglie i quindici maggiori showcase festival continentali all’incontro con operatori internazionali.
Non si tratta ovviamente solo di allargarsi, – precisa Del Favero – ma anche e soprattutto di creare le condizioni perché Folkest prosegua nella sua vocazione storica di punto di incontro della world music di tutto il mondo e che possa avere tutte le condizioni per diventare incubatore di idee e di lavoro per il grande mondo della musica.
Un lavoro di cucitura di esigenze, aspettative e proposte ad ampio raggio, che coinvolgeranno la Biblioteca Guarneriana e importanti soggetti economici del territorio, in continuità con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto sul futuro, come diceva il grande Pierangelo Bertoli, che proprio a San Daniele del Friuli tenne un memorabile concerto.
Un borgo in festa all’interno della città murata, quindi, ma con nuove idee per un’accoglienza più ampia di musicisti, booking agents, manager, produttori, giornalisti e operatori. E ovviamente del grande pubblico.
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