di Alessandro Nobis
Aspettavo al varco Gabriele Dodero dopo l’ottimo esordio di Stories for a friend del 2017, ero curioso di toccare con mano il suo percorso di maturazione e lungo quale sentiero si sarebbe sviluppata la sua musica. E ascoltando questo suo secondo lavoro vi devo confessare che la fiducia era stata ben riposta, Dodero confeziona un album lasciando grande spazio si suoi racconti vicino ai quali si incastonano tre omaggi ai suoi – e nostri – eroi ovvero Eric Bibb, Townes Van Zandt e Bob Dylan.
La scenografia, quella musicale, ci riporta nel sud – ovest americano, quello del folk di confine e della ballata intimista interpretata con un suono acustico, asciutto, non una nota in eccesso, ma suoni essenziali a valorizzare lo spartito e l’altra scenografia, quella testuale, che ci porta a penetrare i sentimenti dell’autore tra riferimenti alle radici con le quali prima o poi si devono i conti, al viaggio verso il conosciuto e lo sconosciuto: il duetto con il violino di Stefano Chimetto sul ritorno a casa di Back to you, quello con la fisarmonica di confine (Michele Boscaro) di There’s Still a Way for me, il non mostrarsi agli altri in modo limpido in Beautiful Mask con i soli di chitarra e violino e il puntuale contrabbasso di Antonio De Zanche.
Non credo di cadere in errore se dico che il riferimento principale che trasuda da questo ottimo Natural Wings siano le scritture di Townes Van Zandt e la conferma l’ho avuta ascoltando la toccante e splendida lettura di Poncho and Lefty, forse il brano manifesto dell’autore di Fort Worth.
Sembra di stare comodamente su una sedia a dondolo sul portico di una casa di campagna ad ammirare il sole che tramonta ad ovest, ad ascoltare i racconti di Gabriele Dodero. Scegliete voi il luogo, io l’ho già scelto. Provate a immaginarvi lì …….
Artista | GABRIELE DODERO |
Titolo | Natural Wings |
Label | ℗© Autoproduzione. CD, 2020 |
Supporto | CD B083XTJV2P |
Anno | 2019 |
Sito |
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