Abbiamo già parlato del gamelan indonesiano proprio in rapporto alla pubblicazione di questa interessante collana relativa alla tradizione di Giava. Per coloro che si fossero persi i capitoli precedenti ricordo che con gamelan si intende per lo più una formazione musicale comprendente metallofoni e percussioni di vario tipo diffusa specialmente a Giava, Madura, Bali e Lombok. Nella tradizione giavanese un gamelan può comprendere sino a una quarantina di strumenti, tra questi le percussioni in bronzo (i gong, i gender, dal suono delicato, e i saron, lamellofoni), il rebab , il suling (un flauto di bambù) e il kendhang, un tamburo che ha il compito di “dirigere” l’orchestra. Spesso in questi ensemble si possono ascoltare anche voci femminili (pesindhen): è il caso del secondo brano del disco, il gending “Kombang Mara”, dove si può apprezzare la dinamica e armonica voce di di Nyi Cendaniraras a cui fa da controcanto Suraji con il suo rebab. In questo capitolo, il sesto, viene documentato il repertorio della corte di Surakarta caratterizzato da uno stile inconfondibile, spesso con ritmi che divengono via via più incisivi e timbri particolari, cristallini capaci persino di dialogare con il canto degli uccelli come avviene nel primo dei tre gending qui presentati (e con buona probabilità databile agli inizi del XVIII secolo). I due gending successivi (il secondo cantato e il terzo strumentale) ripropongono invece una storica incisione Philips del 1963 riregistrata nello stesso luogo e con il medesimo gamelan. Chi non avesse mai sentito questa vecchia registrazione può comunque provare a fare dei confronti. Nella serie dell’etichetta Dunya si possono incontrare i gending presentati in questo disco, ma con stili differenti: “Tukung” si può ascoltare anche nel volume V ma nello stile non di Surakarta , ma di Yogyakarta e “Kombang Mara”, di cui abbiamo già parlato, si può ascoltare in una sorta di variazione nel volume VII. L’ensemble strumentale è il Kyai Kaduk Manis Manis Rengga utilizzato sia dai musicisti residenti della corte (Kraton) che da quelli del Conservatorio di Surakarta.
Tiziano Menduto
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