di Andrea Del Favero
Gerry O’Connor, rinomato ed eccellente violinista irlandese, è cresciuto a Dundalk, nella contea di Louth in una famiglia profondamente immersa nella musica, con un padre cantante e la madre Rose O’Brien, a sua volta violinista e nota insegnante. Dotato di uno stile molto personale, fluido e lirico, ispirato alla scuola dei migliori suonatori di Sligo, come Michael Coleman e John Joe Gardiner. ha fatto parte di alcune significative formazioni irlandesi, come La Lugh, Skylark, Oirialla, ma anche l’Irish Baroque Orchestra).
E ora ci godiamo l’ascolto di questo secondo disco a suo nome, che segue a parecchi anni di distanza il precedente Journeyman.
L’inizio di questo nuovo lavoro è sostenuto dalla chitarra di Niall Hanna, con Dermot Dermot Moynagh al bodhrán: un set di danze che non ti fanno star fermi i piedi, dove l’arco di Gerry esalta tutta la sua grande musicalità. Splendidamente prodotto dal figlio Dónal (At First Light e Ulaid tra le sue mille scorribande sonore), questo disco si fa apprezzare anche per un libretto dettagliatissimo, che ci svela l’origine di ciascun brano. Ecco allora che passiamo da uno scintillante set di double jigs, The Old Dash Churn, imparate da Peter McArdle della sua nativa contea di Louth, ai reel di Cape Breton.
Nella combinazione di brani chiamata Corratistune Rose (una slow air e una hornpipe) troviamo la chitarra di Seán Óg Graham e il violoncello di Neil Martin. Non poteva certo mancare un omaggio alla scomparsa moglie Eithne Ní Uallacháin, con la dolcissisma versione di Bádaí na Scadain, con ancora pianoforte e violoncelllo in evidenza, mentre il set Mixing The Porridge ci offre tre sorprendenti e molto poco conosciute gighe del violinista della contea di Tyrone, Johnny Loughran. The Hawk And The Hare è invece un brano che fece a lungo parte del repertorio degli Skylark e proprio con un suo collega di allora, il maestro dell’organetto Maírtín O’Connor, viene qui riproposto in uno scintillante duetto.
StereO Connor contiene infine un duetto con il Gerry O’Connor suonatore di banjo (e anche violinista), una cascata di note che ancora una volta vi farà venir voglia di alzarvi e ballare.
Gerry and Dónal mettono il suggello a questo disco pazzesco con un altro duetto di violini, nel set di slip-jig Dads And Lads, prima di terminare con ciò che Gerry definisce reel connorbation che coinvolge tutti quattro gli O’Connor musicisti.
Che gioia questo disco, che meraviglia ascoltare tutti gli amici che hanno contribuito a creare questo capolavoro. Grande musica, grande cuore, grande intellegenza: con questo Gerry O’Connor si conferma uno dei capisaldi della musica Irlandese e si consegna definitivamente alla storia.
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