di Andrea Del Favero
Un disco multiplo si potrebbe definire questo nuovo progetto di Gianni Maroccolo, noto ai più per esser stato bassista dei Litfiba, CCCP e CSI, e valente produttore, dal quasi ovvio titolo Alone, un album solista che vedrà una serie di uscite a cadenza semestrale. Le pubblicazioni, realizzate dalla Contempo Records, sono previste per il 17 dicembre 2018, quindi il 17 giugno e 17 dicembre 2019 e 17 giugno 2020.
Il progetto è disponibile con la forma dell’abbonamento: fino al 1 dicembre 2018 la versione in vinile aveva un costo di 22 euro (+8 euro di spese spedizione a mezzo corriere) a volume, mentre tutti i volumi costeranno 120 euro. Per la versione CD ogni volume avrà un costo di 15 euro (+8 euro di spese spedizione a mezzo corriere), e l’abbonamento costerà 92 euro. Il volume zero andrà in stampa alla fine della campagna, in edizione limitata nei formati LP e CD, in un numero di copie pari al numero esatto degli abbonati: non sarà possibile acquistarlo in altro modo e non verrà in alcun modo ristampato in futuro.
Maroccolo ha definito il progetto come un esperimento privo di confini musicali e sonori, visionario e psichedelico, dove sono la musica e il suono a dettare immaginario e suggestioni. Non vi saranno che poche parole; quelle necessarie, non necessariamente cantate. Chi scoprirà alone avrà il piacere di trasformare ciò che sentirà in pensiero o parola, sfogliando le bellissime illustrazioni di Marco Cazzato che curerà con sue opere inedite l’intero artwork della collana, e leggendo i racconti visionari ed immaginifichi di Mirco Salvadori, a loro volta ispirati ai singoli volumi della collana e creati per essa.
Si tratta del primo lavoro di Maroccolo, dopo Nulla è andato perso, scritto e suonato con Claudio Rocchi e pubblicato nel 2013.
Un album che celebra l’infinito e suona all’infinito. – così viene presentato, ed è un’affermazione decisamente ambiziosa, ma Maroccolo non è tipo da mezze misure, questo lo sappiamo.
Cinquanta minuti di musica ipnotica, piena di influenze materiche e astrali, con alcune significative collaborazioni, come quella con Jacopo Incani, che ai più è noto come Iosonouncane, e Stefano Rampoldi, in arte Edda. Insieme a Iosonouncane, Maroccolo ha composto, suonato e manipolato una suite decisamente tribale, Tundra: ritmi ipnotici e suggestioni che spaziano dal free jazz alla musica da rave party. Con Edda ha realizzato invece il brano Altrove, psichedelico e spirituale, un mantra con una voce celestiale e il sitar e l’esraj di Beppe Brotto. Ma Alone ospita anche la tromba dai tratti mariachi di Enrico Farnedi e la voce di Luca Swanz Andriolo, entrambi presenti in Sincaro, il secondo degli due brani cantati.
Ciò che ci fa maggiormente piacere e ci fa sentire vicino questo progetto è l’aleggiare dello spirito di Claudio Rocchi, che con Maroccolo aveva condiviso l’ultimo, purtroppo, appuntamento discografico della sua carriera, Nulla è andato perso.
L’ultima traccia del disco (che forse non è quella conclusiva, trattandosi di un work in progress) è Alone to be continued, una sorta di evocativa e malinconica suonata cosmica.
E’ difficile catalogare un lavoro come questo con i normali concetti dell’estetica musicale e del belle o non bello. E’, però, un disco sulla bellezza e con la bellezza dialoga. Un disco che ti fa pensare, suscita emozioni. Un disco da avere nella propria collezione. Scusate, non volevo dire disco… intendevo l’intero progetto!
Per ulteriori informazioni:
contempo@contemporecords.it
www.contemporecords.it
www.facebook.com/giannimaroccolo.official/
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