Nelle pagine iniziali di questa sua ultima fatica editoriale, Giordano Dall’Armellina riporta una frase del grande folk singer scozzese Ewan Mac Call: “Una ballata non è una ballata se non è cantata”. Per dare supporto pratico a tale assunto, egli ha pensato bene di eseguire direttamente, o di far eseguire da altri valenti interpreti, pressoché l’intero corpus dei testi da lui illustrati. Il nostro ha potuto affrontare questa impresa grazie anche alla sua straordinaria duttilità linguistica, dal momento che parla correntemente una gran quantità di lingue straniere e padroneggia ottimamente la quasi totalità dei dialetti italiani.
Accompagnato dalla sua fedele chitarra e da una lunga sequenza di musicisti di valore (i cui nomi sono troppi per essere citati tutti, né ci pare lecito scegliere fior da fiore), egli ha interpretato con il consueto garbo ben ottantuno brani con ciò fornendo un tessuto connettivo assolutamente importante per la comprensione integra del materiale testuale-musicale da lui trattato. L’amico Giordano ci consentirà di riportare su queste pagine una tema che ha animato alcune fraterne discussioni fra di noi. Io sostengo cioè che la grazia con cui egli porge i testi all’ascolto andrebbe rinvigorita da un più robusto nerbo che darebbe un sapore più autenticamente “popolare” alle esecuzioni. È probabile tuttavia che ciò contrasterebbe con la dolcezza del suo carattere e dunque godiamoci la gradevolezza con la quale ammanta le sue esecuzioni.
Giordano, oltre che uno storico affidabile, è anche un grande affabulatore. Nel corso dei suoi concerti ama intrattenere l’uditorio con seducenti narrazioni, digressioni, aneddoti curiosi in cui tocca i “temi ancora attuali e universali, quali sensualità ed erotismo, infedeltà, il ritorno dell’eroe dalla guerra, amori impossibili”. Insomma, ci offre “un viaggio affascinante e coinvolgente per capire le radici della cultura europea e in definitiva per conoscere meglio noi stessi” (citiamo dalle note di copertina).
Un’ultima annotazione riguarda la composizione grafica del volume, stampato su buona carta e con una cura editoriale ammirevole. Il tutto ne fa un prodotto editoriale di pregio, del tutto degno di entrare nelle biblioteche dei nostri lettori più esigenti.
Tito Saffioti
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