Benedello,frazione di Pavullo nel Frignano, nell’Appennino modenese, conserva uno tra i Carnevali più interessanti della tradizione italiana. Alcuni documenti ne attestano l’ esistenza già nel XVIII secolo e questa ricerca ha evidenziato sia gli aspetti tradizionali che gli elementi innovativi degli ultimi anni, mettendo a fuoco in modo organico i molteplici aspetti connaturati alla festa.
Nella premessa gli autori ci portano nel mondo del Carnevale: “festa profana” per eccellenza, la più ricca di elementi simbolici , che presenta collegamenti più o meno evidenti con i“saturnali” romani e le “feste dionisiache” nelle quali si celebravano i riti propiziatori di fecondità , eliminazione del male attraverso il culto di passaggio dall’inverno alla primavera.
La ricerca parte dalla tesi di laurea di Giuliano Biolchini discussa nel 1989 con il prof. Roberto Leydi, etnomusicologo scomparso nel 2003 e Loris Azzaroni docente, musicista e Presidente Accademia Filarmonica di Bologna, dal titolo canti e balli popolari del Frignano (Appennino modenese), arricchita da testimonianze e ulteriori successivi approfondimenti.
Molti riferimenti nelle note rimandano agli articoli pubblicati dalla rivista Il Cantastorie, diretta da Giorgio Vezzani, che negli anni ha documentato in più occasioni questo Carnevale tradizionale, tra i più suggestivi dell’area appenninica.
Il libro è diviso in tre capitoli La rappresentazione ed i significati simbolici della festa, Musiche, balli e suoni e Analogie con altri Carnevali.
I primi due curati da Giuliano Biolchini e il terzo da Gian Paolo Borghi, studioso e ricercatore per anni direttore del Centro di Documentazione Storica – Centro Etnografico di Ferrara.
La pubblicazione edita dall’Associazione Culturale “Il Treppo” oltre ad una nutrita bibliografia, contiene anche una parte fotografica che porta il lettore nel vivo della festa e offre al lettore gli aspetti più salienti come il ballo dei lacchè, l‘arlecchino, la “vecchia” prima e dopo il rogo ,il corteo, i costumi, la rappresentazione.
Gli autori, pur approfondendo i temi trattati, hanno volutamente dato alla pubblicazione un impianto divulgativo che si presta alla piena fruibilità da parte di un pubblico più ampio.
Il carnevale di Benedello viene descritto dagli autori evidenziando gli aspetti rituali, etnoantropologici e musicali comparati con altri Carnevali dell’Appennino Modenese spaziando in tutta l’area del Nord Italia.
Ne consegue la scoperta di vasto territorio interessato alla tradizione carnevalesca dei “Lacchè”. Una macro-area che dalla Valle del Panaro, si dipana nei carnevali della Lucchesia, del Bellunese, in quelli dell’area trentina della Val di Non e la Val di Fiemme, fino ad arrivare ai piedi della Marmolada e a raggiungere il Carnevale di Penia nella parte sud orientale delle Dolomiti. Affinità, analogie e corrispondenze riscontrabili in molti altri Carnevali italiani come quello dellaLachera di Rocca Grimalda (AL). La vastissima bibliografia che conclude questo viaggio nella tradizione del Carnevale offre ed è garanzia di ulteriori avanzamenti nella conoscenza e nello studio delle culture appenniniche più autentiche.
Milano febbraio 2011 tiziana oppizzi claudio piccoli
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