In occasione del loro album di debutto parlammo di loro su Folkbulletin come una delle future grandi realtà della musica irlandese. A distanza di poco tempo dall’entusiastica recensione di Alessandro Nobis, ebbi occasione di lavorare con loro, facendo loro i suoni, in una calda serata estiva a Folkest e tutte le belle impressioni sucsitate dall’ascolto del disco furono confermate e addirittura superate dal loro impatto dal vivo, condito da una sincera simpatia nei confronti di chi lavora con loro e per loro e con il pubblico.
Ora ci arriva questo “Inspired by Chance” e ritroviamo la stessa raffinatezza stilistica che è ormai diventata marchio di fabbrica per loro. Conal O’Kane con il suo chitarrismo che si lancia in qualche sperimentazione regge il peso delle strutture ritmiche con grande precisione e inventiva, mentre il banjo di James Harvey diventa la punta di diamante del suono del gruppo (e guardate che se io esalto il suono di un banjo ce ne vuole, eh…). Áine McGeeney è molto maturata vocalmente e lascia il segno nelle sue interpretazioni, condendo il tutto con uno stile violinistico ben calibrato. “An Bonnán Buí” e “Ireland’s Green Shore” sono due brani nei quali emergono le sue doti, senza dimenticare il lamento di “The Hills of Sweet Lislea”, con una magistrale parte di piano di Tadhg Ó Meachair. Completa il gruppo, aggiungendo una nuova profondità al suono, il contrabbasso di Martin Brunsden.
Gran disco per un gruppo che ha già raggiunto la sua piena maturità e ci riserverà ancora belle sorprese per un radioso futuro, sicuramente non “inspirato dal caso”.
“Goitse have a unique personality which is manifested in their music which I really love.” – parole di Dunal Lunny!
Andrea Del Favero
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