di Gianni Giusti
Non gioco più non è un disco recentissimo, risale infatti al 2014, ma ci è (colpevolmente) capitato per le mani soltanto ora. E’ un disco che ha due diverse chiavi di lettura, quasi fosse formato da due mondi paralleli: quello del jazz, con le improvvisazioni che vengono spesso associate ad atmosfere notturne e fumose e le grandi canzoni italiane d’autore tipiche degli anni Sessanta e Settanta, nelle quali si riconoscono anche sonorità d’oltreoceano, brani che ci riportano al tempo in cui la televisione proponeva, senza competitori, generi musicali e modelli sociali. Alcune di quelle canzoni che furono scritte da fior di compositori come Ennio Morricone, Bruno Canfora e Gianni Ferrio, per grandi interpreti come Mina, sono presenti in questo lavoro che Greta Panettieri ha realizzato con Andrea Sammartino al piano, organo e synth, Armando Sciommeri alla batteria, Giuseppe Bassi al contrabbasso e con tre ospiti di gran livello: Alfonso Deidda al sassofono alto, baritono e flauto, Gaetano Partipilo al sax alto e Fabrizio Bosso alla tromba.
Un disco registrato tutto d’un fiato, alla vecchia, per rendere al meglio l’impalpabile magia della musica suonata dal vivo. Volevo un disco che mi assomigliasse. – confessa Greta – Ho vissuto diversi anni all’estero, adoro il jazz e mi piace improvvisare in modo non convenzionale, non sono una scat singer, ma so anche che la melodia, le parole sono il cuore di un brano, sia che si tratti di uno standard che di una canzone popolare. E riuscire a combinare le due cose permette di raggiungere il massimo dell’espressività e regala grandi emozioni.
Greta Panettieri è cresciuta artisticamente a New York, città nella quale ha vissuto per dieci anni firmando un contratto con la DECCA/Universal, con cui ha realizzando due album. Le sue avventure newyorkesi sono diventate oggetto di un libro a fumetti, Viaggio in Jazz, con allegato il cd Under Control, presentato in diversi festival e apprezzato dalla stampa nazionale. Negli iltimi anni sono arrivati per lei un tour europeo, le aperture ai concerti di Joe Jackson, e le collaborazioni con Curtis King, Diane Warren, Poogie Bell, Sandro Albert, Terri Lyne Carrington, Mitch Forman, Robert Irvin III, Paolo Braga, Toninho Horta, Arthur Maia, Darryl Tooks.
In Italia l’emittente televisiva LA7 l’ha chiamata come ospite fissa nella sigla del venerdì de L’Aria che Tira, con Sergio Cammariere e Gegè Telesforo.
Ora dimenticate questo palmares di tutto rispetto, infilati il cd nel vostro lettore, sedetevi e godetelo fino in fondo. Finamente un disco di jazzisti che si avvcininano alla canzone d’autore italiana con grande rispetto e consocenza. Davvero un lavoro piacevole e profondo. Una grande interprete con ottimi musicisti: da ascoltare e riascoltare.
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