di Gianni Giusti
Sabato 29 e domenica 30 agosto, nelle splendide colline del Prosecco, tra Pieve di Soligo e Conegliano, si è coraggiosamente tenuta la XVI edizione del Guitar International Rendez-Vous, evento che da anni raccoglie i migliori chitarristi provenienti da tutto il mondo.
Organizzato dalla vecchia conoscenza Alberto Grollo, con il contributo delle associazioni I 4 Accordi e ADGPA, il festival ha avuto un reale successo, pur costretto al distanziamento dettato dai vari DPCM. Come sempre ai concerti serali si sono avvicendati i seminari di chitarra: unico doveroso (e doloroso) strappo alla regola è stata la rinuncia al tradizionale Salone della Liuteria che negli anni precedenti aveva messo in mostra le chitarre costruite dai migliori liutai dell’Italia settentrionale.
La proposta artistica, alla faccia del nemico invisibile” è stata di alto livello, a cominciare dal concerto tenutosi sabato 29 al Teatro Careni, in sostituzione del parco di Villa Brandolini di Solighetto, a causa delle avverse condizioni meteo.
A iniziare lo spettacolo e ad aprire ufficialmente il Guitar International ci hanno pensato nel modo migliore i Soham, un duo di francesi formato da Cristian Laborde alla chitarra e la moglie Dalila Azouz: il loro repertorio è caratterizzato da brani inediti alternati a cover di canzoni famose, riarrangiati da loro. Il mood da loro creato ha subito condotto il pubblico verso un’atmosfera di allegra serenità, grazie anche alla loro simpatia.
Il secondo set è stato interpretato da un vecchio amico del festival, Massimo Luca, a suo tempo chitarrista di Lucio Battisti, Mina, Celentano, Concato e molti altri. La sua bravura e la sua comunicativa hanno totalmente coinvolto tutto il pubblico, che si è trovato a cantare a squarciagola le hit di Battisti, tributandogli ovazioni a non finire e chiedendogli una dose smisurata di bis. Massimo a metà concerto ha chiamato sul palco l’organizzatore Grollo, che gli ha dato una valida mano negli arrangiamenti chitarristici dei brani. A chiudere la serata ci ha pensato in maniera eccelsa Antonio Forcione, chitarrista molisano da anni trapiantato con successo a Londra. Famoso per le sue collaborazioni illustri, da anni accompagna in duo chitarra-voce la cantante jazz Sarah Jane Morris. Dotato di tecnica eccezionale, Antonio ha regalato tre quarti d’ora di arte pura, alternando momenti di pathos melodico a fraseggi velocissimi.
La domenica è iniziata di mattina con una chiacchierata-seminario di Massimo Luca, che più che spiegare le sue pur notevoli tecniche chitarristiche ha raccontato una serie di aneddoti sulle sue vicissitudini al fianco degli artisti con cui ha collaborato. Dopo un lauto pranzo in un locale storico della zona, il programma si è dipanato con la semifinale del concorso Chitarristi emergenti – Banca delle Prealpi e due seminari, il tutto in villa Brandolini.
Veloce trasferimento all’ex Convento di San Francesco di Conegliano dove nell’antico chiostro è iniziata la seconda serata con la finale del concorso dei chitarristi emergenti, nato per valorizzare e stimolare i giovani appassionati a coltivare lo strumento: come al solito il premio è importantissimo perché dà diritto a partecipare al più significativo festival chitarristico europeo, che si tiene a Issoudun, in Francia. Il concorso è stato vinto da Palma Cosa, che vi si esibirà il prossimo anno. A seguire Danny Trent, vincitore dello stesso concorso dell’anno precedente. Dopo una godibilissima parentesi di Christian Laborde, che aveva già suonato la sera precedente con la moglie, a chiudere serata e festival ci ha pensato il tedesco Peter Finger, super tecnico delle sei corde, famoso anche per essere il direttore artistico della casa discografica Acoustic Music, che raccoglie i migliori chitarristi.
Grande successo di pubblico, che si è potuto comodamente e disciplinatamente sedere nello spazio all’aperto del chiostro.
Fortemente voluto dall’organizzazione, questo Guitar International Rendez-vous è stato un vero successo, nonostante l’inusuale distanziamento imposto e necessario, figlio dell’altrettanto inusuale 2020.
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