Slow airs e ballate rappresentano il fulcro dell’interessante opera di Eileen McGann, chitarrista e cantante canadese chiaramente orientata verso la tradizione delle isole britanniche.
La voce, impostata sui toni che abbiamo tante volte apprezzato in Sandy Denny, è la guida per questo viaggio attraverso la musica tradizionale di origine britannica, che spazia anche verso il Canada, patria natale dell’artista.
Accompagnata da musicisti canadesi di prima scelta, fra i quali spicca il maestro di uillean pipes Stefan Hannigan, Eileen McGann ci offre suggestive rivisitazioni di classici (“Blackwaterside”, “Little Musgrave” e “Lord Franklin”, quest’ultima in una versione molto rigorosa ed arrangiata come la ricordiamo nei Pentangle di “Cruel Sister”), e brani sicuramente meno noti, ma ugualmente interessanti (“The Rolling Of The Stones”, “Peggy Gordon”).
Grande risalto alle voci, e quindi anche brani acappella, con “Lowlands”, raro shanty (canto di mare) di donna, a rappresentare nel modo migliore questa particolare forma musicale, ed un medley di begging songs dove lo scambio vocale conduce il ritmo di uno dei pochi brani veloci.
Tutti i brani sono parte della tradizione, arrangiati e rivisitati secondo lo spirito dell’artista, canadese di nascita, ma di genitori inglesi, a riprova di un movimento particolarmente vivo negli ultimi anni fra Stati Uniti e Canada, che vede molti musicisti locali dirigersi verso la musica della tradizione britannica, riscoprendone le forme per adattarle alla sensibilità di chi non è cresciuto in quella terra, ma ugualmente ne sente vicine le radici.
L’ascoltatore attento, quindi, ritroverà in questa musica note che nel passato ci furono famigliari con Maddy Prior e gli Steeleye Span (“A Beggin’ I Will Go” medley e “Female Drummer”), con i Pentangle (“Lord Franklin”) e con i Fairport Convention dell’era Sandy Denny, cui la voce di Eileen McGann, come detto si riconduce.
Nonostante questo, però, “Heritage” rimane un lavoro con una sua originalità ed una sua identità, grazie alla chitarra che diviene strumento portante di tutto l’asse musicale dell’opera, sulla quale si inserisce il tappeto degli altri strumenti, a fiato od a corda, che musicisti di prim’ordine nel panorama acustico canadese forniscono con grande classe ed attenta misura.
Eileen McGann va osservata con attenzione in attesa della prossima prova.
Il suo talento merita una conferma.
Mauro Regis
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