Sette anni fa l’Experion XX diretta da Jordi Savall pubblicava il primo volume di uno straordinario viaggio tra la musica antica e quella tradizionale del vicino Oriente fino all’Afghanistan ed oggi pubblica il secondo volume dedicato alla martoriata Siria. Riunisce musicisti del Medio Oriente, ellenici e maghrebini e con l’Hesperion XX accompagnandoci lungo un itinerario nei luoghi e nel tempo; Damasco era con Baghdad e con Cordoba una delle culli della cultura araba, da dove gli studiosi approfondivano le loro ricerche per proporne poi i risultati lungo le coste del Mediterraneo e fondare nuove scuole di pensiero e di cultura. La storia antica e moderna del popolo siriano si fondono con quella del vicino Oriente, e la musica riflette tutti, ma proprio tutti i cinquemila anni durante i quale questa regione si è sviluppata.
Il repertorio come al solito è eseguito con grande maestria, e la combinazione musicisti tradizionali – musicisti di area colta europea, dimostra di funzionare alla perfezione; anche la strumentazione, i suoni e gli arrangiamenti sono stati studiati in modo certosino, e questo è del resto il marchio di fabbrica di Jordi Savall e di tutti i suoi meravigliosi progetti; si spazia dalle danze medioevali come l’“Istampita“ ed il “Trotto“ alle Cantigas di Santa Maria (qui c’è la n. 41 “Virgen, madre de nostro Sennor”) ad un Samai Turco Ottomano del XIX° Secolo (“Samai Maqam Bayati”) con Savall alla viella fino alla musica più riferibile alla cultura araba, e qui mi riferisco all’improvvisazione di oud di Driss El Maloui, lasciando spazio anche alla cultura sefardita come testimonia la presenza de “Una Pastora” cantata dalla splendida voce di Waed Bouhassoun.
Oltre a ritenere questo disco un autentica gemma di questa fine del 2013, penso che sia il passo ideale per avvicinarsi alla storia ed alla cultura dei nostri vicini “mediorientali”.
Alessandro nobis
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