MUSIC ROUGH GUIDES RGNET1198CD, 2007 – COMPILATION/UNGHERIA
La grande pianura ungherese è una delle zone d’Europa in cui l’etnia zingara (cigàny), al pari dell’Andalusia, dell’Alsazia, della Romania si è meglio musicalmente espressa, dando vita a generi che oggi godono di grande fortuna anche negli ambienti della musica colta. E in questo mondo variopinto e poliritmico, equidistante per ispirazione dalle asperità orientali e dalle regolarità occidentali, si dipana il viaggio di questa ennesima rough guide, curata da Dan Rosenberg, ricca di 16 tracce audio più una traccia dati ricca di informazioni sull’Ungheria e la sua musica. Costituisce evento piuttosto raro che gli appassionati italiani abbiano già potuto godere, al cospetto di una compilations del genere, dell’esperienza di aver già ascoltato dal vivo molti degli artisti qui rappresentati, eppure questa volta il miracolo si è verificato, soprattutto grazie all’interesse con cui i promoters italiani e alcuni grandi festival estivi hanno sempre seguito il folk ungherese in tutte le sue forme espressive: così Romano Drom e Amaro Suno, Ando Drom e Kàlmàn Balogh & The Gipsy Cimbalom Band, la Fanfara Ciocarlia e i Be-Sho Drom e altri ancora. Dietro questi nomi, spesso si celano formazioni assai distanti fra loro in termini di fruizione del fare musica, del concetto stesso di suonare: la ruralità quasi ostentata degli Amaro Suno certamente è molto di diverso da quanto fanno i dodici scatenati Be-Sho Drom, urbani jazzisti sperimentatori in perenne lotta sonora con i puristi della tradizione. E lo stile quasi da concertista classico con cui si esibisce Kàlmàn Balogh ben poco ha a che vedere con l’irridente andamento sornione della brass band più fanfara che ci sia… Ma proprio qui sta il bello: un altro gioiellino “tutta polpa” e “senza scarti” regalatoci dalle Rough Guides, e buon viaggio verso un altro pianeta della musica del mondo.
Giacomo Sereni
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