Alla fine del diciannovesimo secolo il piccolo centro di Santa Vittoria di Gualtieri (conosciuto anche per una lezione di Donna Lombarda raccolta da Giovanna Daffini e per avere ospitato per molti anni il pittore Antonio Laccabue a.k.a. Ligabue), era chiamato “il paese dei cento violini”, dato che si contavano numerosi suonatori di violino e liutai; i primi erano conosciuti anche come “i violinisti braccianti di Santa Vittoria”, considerato che almeno qualcuno di loro era riuscito a crearsi una via d’uscita contemporaneamente rivoluzionaria e non violenta dalla situazione durissima del lavoro nei campi come bracciante agricolo. Parecchie famiglie, cito qui i Carpi e i Bagnoli, crearono un bellissimo repertorio di ballabili utilizzati nei rarissimi momenti di spensieratezza di questa classe di lavoratori che spesso operavano in condizioni di semi schiavitù nelle piantagioni del reggiano e dintorni.
Davide Bizzarri ed Orfeo Bossini e Roberto Mattioli (violinisti), Ciro Chiapponi (violista) e Fabio Uliano Grasselli (contrabbassista) si sono presi l’onere di perpetuare la tradizione del ballo popolare non solo pescando nel repertorio delle famiglie di violinisti citati prima, ma anche componendo brani originali e ricordandoci che, nell’agro padano e non solo in quello, prima dell’avvento della radio o dei 78 giri, il popolo amava conoscere ed ascoltare le “arie” d’opera dai musicisti, girovaghi e non. Per questo I Violini di Santa Vittoria hanno inserito nel loro repertorio il Preludio alla Traviata verdiano; tutto questo interpretato nella maniera più “alta” possibile, almeno per tre semplici ragioni. L’attenzione verso la propria terra, la solidissima preparazione classica ricevuta, e l’ultima legata al fatto di avere respirato da sempre quell’aria nella quale il liscio popolare è nato ed è in qualche caso riuscito a rimanere più vicino alle sue origini ottocentesche. Alla realizzazione del lavoro ha partecipato buona parte della popolazione di Gualtieri, e se desiderate conoscere i particolari di come è nato, si è svolto e realizzato questo “Denominazione d’Origine Popolare” è d’obbligo la visione DVD, realizzato da Nico Guidetti, “la vera o presunta storia dei Violini di Santa Vittoria.
www.violinisantavittoria.com
di Alessandro Nobis