12 album e non essere stanchi, proprio per niente: Il Parto delle Nuvole Pesanti dà alla luce Sottomondi. Con un pizzico di follia mescola mirabilmente voce e voci, chitarre dai suoni più disparati, tamburelli, fisarmoniche e organetti, batterie e percussioni, sax, fiati vari per regalarci un album che sa mescolare, come costume di questa band residente a Bologna e dalle inequivocabili origini mediterranee (calabre per la precisione), world, folk, rock, tradizione e contemporaneità: senza vincoli. Come di chi sa che l’importante è solo fare musica, arrivare con il proprio messaggio alla gente. E, perché no, togliersi lo sfizio e la libertà di urlare a gran voce il proprio pensiero ed il proprio sentire.
Una lunga storia alle spalle, Il Parto delle Nuvole Pesanti ha firmato numerosi progetti dal forte significato sociale e civile. Ne vogliamo ricordare uno per tutti ed è La valigia d’identità e Terre di Musica – Viaggio tra i beni confiscati alla mafia, realizzato con la collaborazione di Libera. Non rinunciano a pensare, insomma, quelli de Il Parto. Ma nemmeno a ridere a crepapelle e a giocare con i suoni, le parole ed ammennicoli vari: sonagli, berretti, strumentini, oggetti. Loro sono: Salvatore De Siena (voce, chitarra, tamburelli), Amerigo Sirianni (chitarra elettrica, mandolino), Mimmo Crudo (basso), Antonio Rimedio (tastiera, fisarmonica e fiati), Paolo Presta (fisarmonica e organetto), Enzo Ziparo (chitarra battente e classica), Emanuela Timpano (sax), Manuel Franco (batteria, percussioni). Qualcosa più che ventenni, forse. Ma per fortuna ancora molto bambini…
Felice Colussi
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