Le bande multietniche hanno conosciuto nell’ultimo decennio una discreta notorietà. Fenomeno eminentemente urbano (Genova, Milano, Roma, Napoli ecc.) a cavallo fra la proposta artistica e l’intervento socio-territoriale, l’esperienza pareva aver risentito del periodo gramo per tutto ciò che fa cultura e di conseguenza essere stata ridimensionata. Al contrario, la genovese Banda di Piazza Caricamento –attiva dal 2007- ha proseguito la propria attività sia discografica sia live sia sul web, sempre guidata dalla produzione artistica e direzione musicale di Davide Ferrari per Echo Art, presente anche nelle vesti di strumentista esibendosi con theremin, canto armonico e bamboo sax. La formazione ora vede la partecipazione stabile di Jana Oder (Tagikistan, voce); Parveen Khan (Rajasthan, voce); Lorraine McCauley (Irlanda, voce); Medard Kha (Benin, voce); David Carroll (Brasile, chitarra); Cristiano Do Rosario (Capo Verde, basso; Kasun Marashina (Sri Lanka, batteria); Olmo Manzano (Italia-Messico, congas, marimba, timbales, guiro); Bassirou Sarr (Senegal, tama, djembe), Ali Rahmani (Iran, tomback). Ospiti: Abdenbi El Gadari (Gnawa dal Marocco), Miriam Gotti, Michele Ferrari e, nel brano “Ninna Nanna per Yanuska”, Antonella Ruggiero. Dalla composizione del numeroso organico si evince che voce e ritmo costituiscano la centralità dell’interesse della Banda, lasciando un ruolo minore all’armonia e riducendo all’essenziale gli arrangiamenti che pure non mancano di una certa suggestione sviluppandosi nella categoria dell’etnopunk, autodefinizione che ci sentiamo di avallare. Il sesto continente, cioè quello che raccoglie le etnie migranti, è una realtà socioculturale con la quale bisognerà misurarsi sempre di più in futuro: questo Cd ne è la perfetta colonna sonora. www.felmay.it.
Roberto G. Sacchi
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