Se si deve indicare il senso di questo disco solista della violinista e vocalist degli Altan, occorre parlare di atto d’amore nei confronti del luogo natio – la contea nord-occidentale irlandese del Donegal – della sua gente, del suo patrimonio musicale.
Pubblicato nel 2009, “Imeall” in irlandese significa margine, orlo ma anche orizzonte. Un album intriso di conoscenza locale ma anche molto personale, caratterizzato da semplicità ed intimità messe in mostra già nella bella immagine della Ní Mhaonaigh in copertina, realizzato senza clamori, che segna il ritorno della cantante nella terra d’origine, a Carrickfinn, dopo anni di vita dublinese.
Registrato e prodotto da Manus Lunny, che imbraccia anche chitarra e bouzouki, il disco è uscito in edizione limitata di 3000 copie ma è scaricabile anche dal sito dell’artista nativa di Gaoth Dobhair (in inglese Gweedore).
Il repertorio comprende brani di nuova composizione e canti e danze tradizionali raccolti nella storica provincia dell’Ulster. Apertura con “A Óganaigh Óig” : l’amore visto da un’angolazione femminile, composizione di Mairéad, distinta da atmosfere che possono richiamare certe sonorità soft degli scozzesi Capercaillie, di cui Manus è membro, o ancora dei conterranei Clannad. La successiva “Gardaí ‘n Rí “, appresa da suo padre Proinsias O Maonaigh, ma modificata con un assetto ritmico più accentuato, porta l’impronta pregiata delle uilleann pipes di Michael McGoldrick. Ripescata dal patrimonio locale, la canzone propone un tema ricorrente nel mondo popolare, quello di un giovane la cui amata è promessa ad un altro. Con “Mazurkas” siamo ad uno dei punti più alti del lavoro: il brano è segnato dal timbro inconfondibile del violino hardingfele, dotato di corde metalliche che vibrano per simpatia. Mairéad ed Annbjorg Lien, sua sodale nel sestetto femminile String Sisters, imbracciano il violino popolare norvegese, creando un suono incisivo e magnetico al contempo. In “Is Fada Ó Bhaile” ritorna l’hardingfele della Lien, mentre le due artiste, intersecando le loro voci, riempiono di pathos la canzone che ha come tema ancora l’amore tribolato. Per suo padre Proinsias, scomparso nel 2006 e gran maestro dello stile violinistico locale, Mairéad ha composto “An Fidleoir”, melodia dall’incedere malinconico, con duetto tra il violino e la chitarra di Tim Edey. In realtà, il disco è dedicato al papà che, sottolinea Mairéad in un’intervista raccolta da John Brophy per Irish Music Magazine, “Ha fatto maturare in me l’amore per la musica, il canto, la lingua e le arti”. Dopo un set strumentale, consistente in due highlands e un reel, ancora siglati dalla bionda artista, e suonati con violino, chitarra e percussioni, arriva “Mo Níon Ó”, tenue ninnananna scritta da Mairéad per sua figlia Nia. Nel tradizionale “Dobbin’s Flowery Vale”, una canzone d’amore in inglese, il tocco brillante di Tríona Ní Dhomhnaill al piano esalta la vocalità cristallina della cantante. Su “Girseachai an Phointe /Port Chiti Rua”, suonato in trio di hardingfele, chitarra, bodhran, si sente la marcata impronta ritmica di Manus e del arcinoto fratello Dónal (bodhran). Si prosegue con l’insuperabile medley “Méillte Cheann Dubhrain/The Twenty One Highland /The Four Mile Stone”, duetto tra il violino della Ní Mhaonaigh e il bodhran di Jim Higgins: da una slow air ad una danza highland, per finire con un irrefrenabile reel. Mairéad offre ancora una prova della sua vocalità limpida nelle due songs tradizionali “Neilli Bhan” e “Aige Bruach Dhun Reimhe”, la prima dal portamento più energico, la seconda più morbida, complici il sostegno fornito dalle tastiere di Graham Henderson e gli inserti del flauto di McGoldrick. Musicisti in gran spolvero nel set di strumentali tradizionali “The Pigeon on the Gate /The Convenience /The Highlandman Who Kissed His Granny”. In conclusione, la Ní Mhaonaigh si concede un’incursione bretone in “An Dro /Imeall”, con la danza che accompagna la lirica che dà il titolo all’album. In attesa di un nuovo lavoro degli Altan che non dovrebbe tardare, conviene non perdersi questa chicca che mostra una portatrice della tradizione che è anche proficua compositrice. Visitando il sito www.mairead.ie, potrete trovare le note esplicative del repertorio e i testi delle canzoni.
Ciro De Rosa
Ní Mhaonaigh, Mairéad – “Imeall” (CD)
Moon 1, 2009
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