Anteprima nazionale a Milano, il 10 ottobre, alle 17,00 alla sala Napoleonica dell’Università Statale: da Roberto Vecchioni a Sergio Cammariere, un doppio CD per uno dei più originali cantautori italiani
Per iniziativa di Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco, trentanove artisti rendono omaggio a uno dei più originali cantautori italiani, Gianni Siviero, che in soli tre album, dal 1972 al 1976, ha dato vita a un’inconfondibile produzione poetica e musicale dove si intrecciano mirabilmente impegno civile, introspezione sentimentale e la fatica del vivere quotidiano in una realtà urbana come Milano.
Il suo album d’esordio, con gli arrangiamenti di Nicola Piovani, vinse il Premio della Critica Discografica e fu molto apprezzato da Amilcare Rambaldi, presidente del Club Tenco, che lo volle all’anteprima e poi alle prime tre edizioni della Rassegna della canzone d’autore. Nel 1974 scrive le canzoni per l’album Son sempre io la donna di Dania che, con arrangiamenti di Virgilio Savona, vince il Premio della Critica Discografica. Negli altri due LP, Del carcere e Il castello di maggio, rispettivamente del 1975 e 1976, si accentuano i motivi di protesta e di denuncia sociale parallelamente all’intensificarsi di un impegno politico in prima persona, attestato anche dalla collaborazione con Dario Fo e Franca Rame. Frequenta i detenuti assistiti da Soccorso Rosso e partecipa all’occupazione della palazzina Liberty a Milano. Per quasi tutti gli anni Settanta sceglie come contesto di lavoro canali culturali fuori dagli abituali circuiti commerciali e, pur non essendo iscritto ad alcun partito, si pone al servizio dell’Associazione Amici dell’Unità, legata al Partito Comunista Italiano, collaborando e partecipando a ogni manifestazione culturale e musicale organizzata dal Partito e dalla stessa Associazione, diretta allora per il settore musicale da Loris Barbieri. Agli inizi degli anni Ottanta, per il mutato clima politico e culturale, si ritira dalla scena, ponendo termine a una carriera per molti versi emblematica di una stagione culturale contrassegnata da un’insopprimibile urgenza di vita.
Nel CD-book Io credevo. Le canzoni di Gianni Siviero, pubblicato da Squilibri d’intesa con il Club Tenco e Cose di Amilcare, troverete quarantatré canzoni di Siviero, commentate da altrettanti dipinti di Marco Nereo Rotelli, sono affidate alle voci e agli strumenti di alcuni vecchi compagni di strada, come Roberto Vecchioni, Mimmo Locasciulli, Ernesto Bassignano e Gualtiero Bertelli, e di artisti che, in quegli stessi anni, calcavano altri tipi di palcoscenico, come Gigliola Cinquetti, Vittorio De Scalzi (New Trolls) e Roberto Brivio (I Gufi), e ancora di altri artisti più giovani, rappresentativi di stili e sensibilità diverse, da Sergio Cammariere a Petra Magoni, da Massimo Priviero a Peppe Voltarelli.
Siviero è un peronaggio da non dimenticare, nell’insipienza di certa scena musicale italiana: ottima la produzioe di Squilibri, come sempre…
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