È con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte del cantautore americano JACK HARDY .
Songwriter e folksinger di grande spessore, è stato un punto di riferimento per generazioni di artisti, sempre in prima fila nelle battaglie civili. Per noi è un grande Amico che se ne va, spesso seguito dal nostro management, sin dagli anni Ottanta (insieme al fratello scomparso da tempo nella tragedia delle torri gemelle). L’abbiamo conosciuto nei suoi tour italiani, apprezzandone la grande umanità che non veniva certo da inutili chiacchiere ma dall’abbraccio del suo sorriso dall’inimitabile serenità.
Ha fondato e pubblicato il Fast Folk Musical Magazine, e così ne parlava Suzanne Vega, da lui portata alla ribalta: “Faccio parte della scena di Fast Folk sin dall’inizio. Jack un giorno è venuto da me è mia ha detto che stava pensando di dare vita a una rivista con un disco accluso. Io ero scettica. Ma lui lo vedeva come un giornale che sapesse parlare della scena che c’era a quei tempi. Era interessato a prendere quel che succedeva e documentarlo, non a creare una cosa definitiva con quei dischi. Eravamo una tribù e Jack era il nucleo di tutto.” A lui si deve la scoperta di un gran numero di talenti, cantautori del calibro di Tracy Chapman, Frank Christian, ed altri.
Ha dato il via al più longevo laboratorio settimanale di scrittura di canzoni nella sua casa al Greenwich Village. Tra i suoi hobby lo studio della lingua irlandese e la produzione di vino.
Tra le sue dichiarazioni più frequenti: “Chiudete il becco e cantate la canzone!”. Lo faremo anche questa volta Jack, con un groppo in gola.
GEOMUSIC
P.S. Un sentito ringraziamento agli amici di Novara, Adelmo in primis, per averci fatto conoscere questo grande Uomo, Maestro di vita, che occuperà sempre un posto di rilievo nei nostri ricordi.
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