di Alessandro Nobis
Jacqui McShee e Kevin Dempsey pur conoscendosi dal lontano ’87 e frequentando lo stesso ambiente musicale londinese da molto prima, pubblicano solo ora questo magnifico lavoro acustico che contiene classici del folk, brani di autore e parecchie canzoni scritte a quattro mani. Jacqui McShee è una delle muse del folk inglese ed è stata componente di quello straordinario quintetto che risponde al nome di Pentangle, il più originale a mio avviso nella ricerca di una nuova dimensione per il folk inglese; Kevin Dempsey è uno dei migliori chitarristi acustici che la scena inglese abbia prodotto (chi siano gli altri lo potete immaginare) e anche un ottimo cantante. Di lui ricordiamo almeno due presenze, quella con i Whippersnapper e quella con i Dando Shaft.
In From there to here i due nostri eroi si incontrano e danno vita a un disco che nella sua semplicità, spontaneità, pacatezza e sincerità lascia l’ascoltatore letteralmente a bocca aperta. La voce della McShee e il sapiente, raffinato quanto ricercato tocco di Dempsey valorizzano al meglio il repertorio proposto che, come dicevo in apertura, pur essendo caratterizzato da un costante equilibrio sonoro, affronta brani di diversa provenienza.
Lasciatemi citare inizialmente la toccante rilettura di Lord Franklin, una delle più significative e belle ballad di metà Ottocento, qui con una breve introduzione di Dempsey, fine cesellatore in tutto il lavoro; al suo ascolto mi viene da pensare sia una dedica a John Renbourn, che mantenne questo brano nel suo repertorio live per decenni. Spicc poi la bellezza e semplicità esecutiva di un altro splendido canto narrativo tradizionale appalachiano, dal repertorio dei seminali New Lost City Ramblers, ma di origine scozzese, incluso nel catalogo Roud con il numero 268, la storia d’amore di Jack Monroe, una ragazza che per seguire il suo amore si traveste da uomo e si imbarca sulla stessa nave di lui, Jackie Frazier (Jack-A-Roe è il nome che lei stessa si dà nella rilettura dei Grateful Dead); poi davvero interessante la resa acustica di Nature Boy, composta da Eden Ahbez (George McGrew) per Nat King Cole nel ’47 (ripreso, tra gli altri, da Lady Gaga), un tributo a Bill Pastor per avergli fatto conoscere la cultura vegana crudista (i Nature Boy erano appunto gli adepti di questa filosofia), e tra i cinque brani originali segnalo Telephone Lies cantata da Dempsey (la lontananza anche temporanea dagli affetti familiari) e Beautiful Island scritta e interpretata da Jacqui McShee, con uno splendido accompagnamento fingerpicking di Dempsey, pacato ricordo dell’avventura passata dalla sua famiglia nel ’92 alle Bahamas durante il passaggio dell’uragano Andrew.
Per me questo lavoro è già uno dei dischi più significativi di questa prima metà di questo imprevedibile 2020. li aspettiamo a breve dal vivo in Italia.
Ora attendiamo con impazienza il nuovo lavoro di Shirley Collins, previsto entro il 2020.
Artista | JACQUI McSHEE & KEVIN DEMPSEY |
Titolo | From there to here |
Label | MCDEM Records |
Supporto | CD |
Anno | 2020 |
Sito | https://www.facebook.com/geomusicagency/?epa=SEARCH_BOX |
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