FELMAY RECORDS FY8158, 2009 – FOLK CONTEMPORANEO/CALABRIA-SICILIA
Alla terza prova solistica, Massimo Ferrante raggiunge la piena maturità artistica e ci consegna un disco molto convincente a livello sia di scelta del repertorio sia di standard esecutivo. Pur non venendo meno la centralità della sua voce e della chitarra a 12 corde con cui l’accompagna, questa volta Ferrante si avvale anche di partner di grande levatura artistica, come Antonello Paliotti nell’iniziale e conclusiva “Lingua e dialettu” su testi di Ignazio Buttitta e un sorprendente Lutte Berg alla chitarra elettrica: il chitarrista calabro-svedese (che i più attenti ricorderanno anche con i Dedalus) contrappunta e sostiene, improvvisa e caratterizza con passione e intelligenza, diventando quasi un co-protagonista del lavoro. La varietà dei temi trattati, accomunati dal desiderio di far conoscere realtà musicali minoritarie in modo efficace ma non sterilmente filologico, ne fanno un disco militante, non certo a caso dedicato alla memoria di Luciana Pieraccini e Ivan Della Mea, instancabile segretaria e indimenticato presidente dell’Istituto De Martino che ci hanno lasciato troppo presto. Massimo Ferrante reinterpreta, a gusto suo e dei collaboratori artistici, e propone la tradizione come musica d’oggi, secondo i dettami del buon folk contemporaneo, senza mai perdere il contatto con le radici, divulgando il proprio “credo” stilistico con coerenza e coraggio. Bravo!
Roberto G. Sacchi
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