Purtroppo non sempre le produzioni musicali che si inerpicano sui sentieri delle innovazioni, specialmente laddove vogliono assorbire altre influenze musicali, partono da una buona conoscenza e padronanza delle proprie tradizioni.
Ma non è il caso di questo disco, un disco di produzione danese che mescola sonorità della penisola dello Jutland con melodie di derivazione irlandese e scozzese (nel disco c’è anche un omaggio alle isole Shetland) e con sfumature elettroniche che arricchiscono i particolari ambienti sonori creati.
Non è il caso di questo disco perché Henrik Jansberg, uno dei giovani violinisti più promettenti del panorama danese, conosce perfettamente bene le proprie tradizioni. Inizia a suonare il violino già a 8 anni e, sulla costa orientale dello Jutland, accompagna spesso le danze tradizionali dei propri genitori. Dopo l’immersione dell’infanzia nella musica danese, arriva poi a laurearsi presso il dipartimento di musica tradizionale del Carl Nielsen Academy of Music nel 2004, l’anno in cui esce il suo primo album, Signatur.
E arriva a vincere vari premi come migliore Folk Artist dell’anno e come migliore album di debutto.
Con all’attivo già due dischi, Jansberg si propone dunque oggi come compositore e innovatore nell’ambito della musica tradizionale progressiva danese.
E lavorando in stretta collaborazione con il produttore Søren Brylle, ha presentato nel 2015 il sound accattivante di “Terra Nova”.
Melodie per l’ascolto, più che per il ballo, che si ascoltano piacevolmente e che vanno, con intelligenza, oltre i classici stilemi delle musiche tradizionali dello Yutland. Senza eccessi, con energia, con grandi capacità esecutive e una buona creatività.
Un bel disco di un musicista giovane con una ottima band di altri quattro musicisti che è alla ricerca di nuove strade.
Un percorso che, se forse non ha ancora trovato una strada veramente innovativa, assicura comunque 40 minuti di ascolto gradevole.
Tiziano Menduto
GO’ Danish Folk Music GO0415
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