Per la serie <file under cajun> ecco un bel disco che ci dà l’occasione per rivolgere un plauso alla mai troppo stimata Arhoolie di Chris Strachwitz, un’etichetta precorritrice della investigazione della musica popolare roots-folk della frontiera nordamericana grazie alla quale siamo in grado di godere di una ondata di prove & documentazioni sonore di rilevante rilievo storico e culturale; testimonianze altrimenti perse tra rivoli periferici e senza le quali oggi saremmo certamente molto più poveri, ed è proprio l’etichetta californiana di El Cerrito a recapitarci questo cd che ben connette old & new cajun.
Il gruppo è composto da Wilson Savoy [accordion, vocals e violino], figlio del fisarmonicista Marc Savoy, (baluardo della tutela della cultura cajun e della sua divulgazione contemporanea), dal violinista creolo Cedric Watson, Jon Bertrand [guitars], Drew Simon [drums, vocals & guitar] e da Blake Miller [basso & violino]. I giovanotti hanno studiato a fondo gli strumenti e le radici musicali filogiche della Louisiana e menzionano tra le loro fonti i nomi di Amédeé Ardoin, Iry LeJeune, Hackberry Ramblers, Balfa Brothers, Sonny Meaux e altri soggetti e potremmo giudicarli dei neotradizionalisti aperti al tempo presente.
Il sound del bayou trova nei Pine Leaf Boys vigorosi rappresentanti, il loro suono è pieno di vita & irresistibile & travolgente; rammenta un po’ il consigliabile Steve Riley o i sottovalutati Mamou dello splendido “Ugly Day” (Rounder CD6050 – ’92) e un anche un pizzico dei Beausoleil di Michael Doucet.
“Pine Leaf Boys Two Step” è impetuosa e coinvolgente, viene subito voglia di lasciarsi andare alla danza scandita dal ritmo vorticoso della musica con la fisarmonica e il violino in prima linea e una ritmica focalizzata in trincea a scalzare il tempo e così vale anche pezzi come “La Belle Josette” e la birichina “Blues De Bosco”.
“La Branche De Murier” (di Iry LeJeunie) e “New Family Waltz” al pari di molte altre canzoni della tradizione folk cajun si collocano a tempo di valzer e sono abbastanza piacevoli; “Homage à Poullard” è uno spigliato e radioso traditional e “Les Barres De La Prison” arriva dal registro creolo e si muove con una rauca incisività bluesy.
Claudio Giuliani
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