Quasi tutto in francese il nuovo disco delle anglofoni sorelle canadesi Kate e Anna McGarrigle, E, naturalmente, disco di grande classe, in cui è prezioso il contributo di Philippe Tatartcheff, autore di testi dal taglio fortemente impressionistico. Il brano iniziale (“Petite annonce amoureuse”) è un folk-rock dal ritornello trascinante, a cui segue una canzone dedicata al girasole, una filastrocca per adulti e bambini con al banjo Anna McGarrigle a intonare un tempo quasi di danza. Di ispirazione molto tradizionale “La bambocheur”, un duetto tra viola e voce, mentre quasi disarmante nella sua semplicità è la bellissima “Hurle le vent”: sulla base di una chitarra e un vibrafono Philippe Tatartcheff recita un suo testo, in cui si mescolano natura e religione, mentre il canto si apre con l’ingresso delle voci di Kate e Anna. Il brano che dà il titolo all’album è, soprattutto nella parte cantata, tipicamente in stile McGarrigle, mentre musicalmente l’uso di un flauto a becco e delle percussioni conferisce a questo brano in stile country un accento che rinvia a suoni molto più latini. La seguente “Rose blanche” parte con un piano, si evolve in una ritmica ballata elettrificata, e in conclusione torna alla semplicità di voce, piano e violino. Echi centroeuropei nel violino che apre “Ce matin”, una canzone che, con la precedente “Tant le monde”, ha un testo in cui predomina una visione del mondo estremamente intimista, in una continua riflessione sul sé che si avvale di immagini di taglio minimalista. Stesso carattere ha anche “Dans le silence”, ma in questo caso il testo è supportato da un suono ampio e un arrangiamento di grande respiro. “Petit boites”, di Malvina Reynolds e Grame Allwright è invece una filastrocca, che potrebbe benissimo essere danzata. Il disco è chiuso dalla versione in lingua inglese di “Ah tournesol”, in cui il flauto viene sostituito da una slide-guitar, e da “La compliante du phoque en Alaska”, una divertente e delicata canzone d’amore di Michel Rivard, che ha come protagonista una foca lasciata dalla compagna, partita con un circo per gli Stati Uniti. In definitiva un’ottima prova di Kate e Anna McGarrigle, che ancora una volta si dimostrano fedeli al proprio stile, fatto di strutture musicali solo apparentemente delicate, ma in realtà solide e ben in grado di reggere il passare del tempo.
Giacomo Arval
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