Ebbene sì, lo ammettiamo. Siamo dei fan di Juan Carlos Caceres e del suo lavoro ribelle e non convenzionale sulla materia tango, della sua ricerca delle radici africane e percussive della danza e al contempo del suo ruolo di guida di questo genere a sconfinare nel jazz, peraltro dalle comuni matrici nere. Lo seguiamo dai tempi di un memorabile concerto milanese per “Suoni e Visioni”, dal titolo “Tango Negro” come il disco che seguì quel tour, un disco magistrale, una pietra miliare in grado di restituire al tango una forte radice popolare e disciogliere in un colpo solo tutti gli orpelli di una eccessiva codificazione, per di più errata nella sua essenza, troppo europea per essere vera. Ora Tango Negro Trio è addirittura il nome con cui Juan Carlos prosegue in giro per il mondo la sua missione educativa sul tango, accompagnato dalla sua voce, dal suo espressivo pianoforte e, per lavorare sulle basse frequenze e far battere il cuore scuro della danza Carlos “el Tero” Buschini (basso e contrabbasso) e Marcelo Russillo (percussioni), a cui si affiancano i saxofoni di Javier Girotto e il bandoneon di David Pecetto, ospiti di grande respiro.
“La Vuelta del Malon” deve il suo nome al disco che alla fine degli anni Sessanta, praticamente appena giunto a Parigi, Caceres incise, un disco di rock latino arrabbiato e combattivo: ha quindi il significato evidente di dichiarare che il lavoro di rottura e ricostruzione è ancora in corso, con rinnovato impegno, uguale ribellione e più saggezza. Grande.
Roberto G. Sacchi
Tango Negro Trio – “La Vuelta del Malon” (CD)
Felmay – FY8131, 2007
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