E’ sempre con estrema attenzione che ci accingiamo ad ascoltare le produzioni che provengono dal Sud della penisola, innanzitutto perché si tratta quasi sempre di lavori validi, in secondo luogo perché quest’opportunità non è molto frequente (almeno questa è, purtroppo, la nostra personalissima impressione) e ciò non può che accrescere l’interesse e la simpatia con cui ne affrontiamo l’escolto.
Dalla Sicilia arriva l’ultimo album della Taberna Mylensis intitolato “L’anima du munnu”: è un lavoro molto bello di un gruppo che ha ormai raggiunto una grande maturità esecutiva e compositiva (i dieci brani del CD sono tutti frutto della penna del fisarmonicista Tanino Lazzaro e del cantante Luciano Maio, che è anche autore dei testi).
La musica scorre essenziale, ma efficace, nelle tracce dell’album, senza fronzoli e orpelli, priva di divagazioni estetizzanti, andando dritta al cuore dell’ascoltatore e mettendolo in un contatto quasi fisico con la “terra bruciata” della Sicilia, rievocata nel primo brano, che già nell’apertura orientaleggiante ci immerge in una civiltà che è sempre stata ponte fra il Nord e il Sud del Mediterraneo, luogo di incontri fra popoli ed etnie.
Fra i pezzi più suggestivi vanno senza dubbio citate la title –track, una calda melodia che esprime contemporaneamente gioia e nostalgia, “Lampabbò… lampà!!”, ispirata alle invocazioni propiziatorie per la pesca dei tonni, dalla coinvolgente ritmicità, “Scurri adagiu”, splendidamente lirica, in cui si può apprezzare il pregevole lavoro chitarristico di Giuseppe Greco, “Allah muntagna”, dalle sonorità arabeggianti che evocano mondi ancestrali, scomparsi eppure ancora vivi, “Binidittu sia (cu fici u munnu)”, intrisa di forte religiosità popolare, la conclusiva “Cu jé”, forse il capolavoro dell’album, drammatica domanda sul significato del cammino della vita dell’universo, ricamata sulle struggenti note della chitarra e della fisarmonica, che sottolineano la forza intensa della voce che cerca la risposta alle esigenze più profonde dell’uomo. Un album veramente riuscito, dai contenuti interessanti, sia musicalmente sia poeticamente, ottimamente interpretato: in conclusione una delle produzioni migliori del 1999.
Paolo Zara
Taberna Mylensis – “L’ Anima du Munnu” (CD)
Ludos – LDL 11124, 1999
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