Edita in Friuli l’opera che rappresenta anche un manuale un testo di servizio per chi lavora nel settore. Curatela di Maurizio Tondolo, prefazione di Daniele Jalla e traduzione di Paola Boccalatte.
E’ stato tradotto ed è uscito nella versione italiana il volume L’ecomuseo singolare e plurale di Hugues de Varine, autore considerato il padre degli ecomusei e dei musei comunitari. Già direttore del Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM), de Varine è stato l’ispiratore della Nuova Museologia, un movimento che punta allo sviluppo culturale, sociale ed economico dei territori attraverso il coinvolgimento delle comunità locali.
Il libro, una testimonianza su cinquant’anni di museologia comunitaria nel mondo, è stato curato da Maurizio Tondolo con la prefazione di Daniele Jalla. La traduzione è di Paola Boccalatte, le illustrazioni sono di Marisa Plos. L’editore è Utopie Concrete, la cooperativa culturale che nel 2000 ha avviato con il Comune di Gemona del Friuli il processo partecipativo finalizzato alla realizzazione dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese.
Scrive l’autore nell’introduzione al volume: Ho inventato la parola ecomuseo per caso. Mille altri le hanno dato un contenuto, o meglio più contenuti, ogni volta diversi. È dunque naturale e giustificato che, dopo cinquant’anni di trasformazioni della parola in concetti, io faccia omaggio di questa testimonianza ai veri inventori di quel fenomeno mondiale che l’ecomuseo è diventato in tanti Paesi e su tanti territori. È attraverso la pratica, la collaborazione e l’osservazione partecipativa che ho imparato a riconoscere l’esistenza di questa creazione collettiva, singolare e plurale, che è l’ecomuseo, manifestazione esemplare della resistenza dei territori e dei loro attori locali alla globalizzazione.
Il libro è anche un récit de voyage(s), il racconto dei viaggi di Hugues de Varine tra gli ecomusei e i musei comunitari, prima come direttore di ICOM, poi come consulente, conferenziere, consigliere, esperto in sviluppo locale, ed è il resoconto delle esperienze con cui è entrato in contatto, a cui ha collaborato, dei luoghi visitati e delle persone incontrate, delle loro conquiste e sconfitte”, scrive Daniele Jalla nella prefazione. E aggiunge: Va soprattutto considerato testo di servizio offerto a chi già lavora o si appresta a lavorare nell’ambito ecomuseale, che Hugues de Varine, a chiusura e suggello del libro e messa da parte ogni discussione terminologica, propone di considerare, una maniera di gestire il patrimonio vivente secondo un percorso partecipativo, nell’interesse culturale, sociale e economico dei territori e delle comunità, cioè delle popolazioni che vivono in questi territori.
La rassegna di queste esperienze è alla base dei capitoli finali che ne fanno un mémoire: uno scritto a tesi di riflessioni teoriche e raccomandazioni pratiche, di valutazioni specifiche e considerazioni generali su un fenomeno esaminato, dalla sua nascita a oggi, dal punto di vista privilegiato del protagonista-testimone, ma analizzato con l’obiettività dell’osservatore esterno. E infine, soprattutto nei suoi ultimi capitoli, può essere letto come un manuale. Un anti manuale che, per l’antidogmatismo di fondo del suo autore, è il miglior manuale che ci si potesse aspettare in questo campo in fondo privo di regole certe. Va soprattutto considerato testo di servizio offerto a chi già lavora o si appresta a lavorare in un ambito – quello ecomuseale – che, messa da parte ogni discussione terminologica – Hugues de Varine, a chiusura e suggello del libro, propone di considerare: una maniera di gestire il patrimonio vivente secondo un percorso partecipativo, nell’interesse culturale, sociale e economico dei territori e delle comunità, cioè delle popolazioni che vivono in questi territori.
Per informazioni: info@ecomuseodelleacque.it
Tel.: +39 338 7187227
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