Abbiamo ascoltato questi quattro ragazzi occitani, attivi come gruppo dal 2003, a Casale Monferrato in occasione della finale del Folkontest 2007. Quel giorno l’esibizione non fu felice, e Ramà non vinse. Però l’impressione non fu negativa, anzi: essere giovani, talvolta, causa problemi emotivi o di altro genere, ma se la stoffa c’è il risultato prima o poi arriva. E di stoffa ne hanno, questi occitani Simone Lombardo (flauti, ghironda, cornamuse), Davide Meliga (organetto, fisarmonica), Mattia Faletto (chitarra e violino) e Piero Nuvoloni Bonet (percussioni) e lo dimostrano con questo album di debutto, “L’Encharma” (l’incanto), un concept album prodotto dall’etichetta di Sergio Berardo (Lou Dalfin): la storia racconta di un bambino, Esteve, del suo voltarsi indietro per capire chi è, per conoscere le proprie radici, della sua volontà di parlare una lingua viva e diversa (l’occitano), del suo battersi contro la globalizzazione che tutto appiattisce e uniforma. Una storia raccontata in dodici tracce, mentre la tredicesima, decisamente avulsa dal contesto, è una sorta di ghost track elettronica, a cui è forse affidato il messaggio di anticipare il futuro sonoro di Ramà. Non ce ne vogliano, ma li preferiamo alle prese con strumenti veri, quelli di legno, pelle e metallo anche se suonati in modo un po’ estremo, come i (non) dichiarati maestri Lou Dalfin fanno, e bene, da un paio di decenni almeno.
Un debutto più che incoraggiante, idee chiare e molta fantasia. Potrebbero anche arrivare molto lontano…
Enrico Lucchesi
Ramà – “L’Encharma” (CD)
Viva Qui Sona – VQS004, 2007
Lascia un commento