SETTE OTTAVI ZELDA MUSIC, 2005 – CANZONE D’AUTORE/ITALIA
In mezzo a tanti talenti fasulli, fa piacere scoprire ed ascoltare un eccellente ed umile artigiano della canzone d’autore italiana, capace di colpire con luccicanti invenzioni musicali. Sono pochi i cantautori che decidono di mettere in musica i versi dei poeti: si sa, l’impresa è ardua; se poi lo scrittore è straniero è ancora più difficile. Credo necessiti una certa bravura nel far emozionare ed emozionarsi lavorando con un’altra lingua e con canoni culturali che non sono i tuoi. Mariano Deidda ama Ferdinando Pessoa e la cultura portoghese e con “L’incapacità di pensare” completa una trilogia dedicata all’opera del poeta lusitano, suo ispiratore e riferimento culturale. Pochi consensi in casa nostra e molti all’estero, ma questo è normale (vedi il Gianmaria Testa degli inizi) nel nostro “buffo” Paese. Da veri uomini di parola, Deidda e Pessoa ci stupiscono per la pulizia e la freschezza di un linguaggio antico, ricco di musicalità e poesia e lasciandosi accarezzare dai versi e pettinare dalle strofe ci si sdoppia come davanti ad uno specchio sonoro, dando vita ad una sorta d’identificazione con le storie raccontate. La musica è di ottimo livello compositivo, orchestrata e prodotta da un professionista dello spessore di Vince Tempera e tra i bravi musicisti va ricordata la preziosa collaborazione di Miroslav Vitous, già contrabbassista di Petrucciani e uno dei giganti del jazz moderno. Il disco è arricchito anche da due brani scritti da Deidda, che non stonano per niente con le parole di Pessoa messe in musica; d’altra parte sembra proprio di intravedere una certa compensazione artistica poetica tra le due personalità. Certo, costa un po’ di fatica andare a cercare qualcosa fuori dal mucchio, se però poi la meta è di questo valore, la soddisfazione è doppia. Buona ricerca.
Claudio M. Ravasi
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