- Folk Bulletin: Come siete venuti a conoscenza del Premio Alberto Cesa e per quale motivo, principalmente, avete deciso di partecipare?
Little Train Band: Siamo venuti a conoscenza del Premio Alberto Cesa tramite internet. La storia e la serietà del concorso ci ha convinti a partecipare. Aggiungo che è la prima volta che partecipiamo ad un concorso nella nostra, ormai quarantennale, attività musicale.
- Folk Bulletin: Parliamo di voi e della vostra musica: presentatevi specificando i singoli strumenti, il genere, perché lo avete scelto, da cosa traete ispirazione?
Little Train Band: Il trio Little Train Band è relativamente giovane, si costituisce circa quattro anni fa: Antonio Canteri alla voce, armonica, chitarra, scacciapensieri, percussioni, Stefano Bersan alla voce, chitarra, chitarra dobro, bouzouki e Gian Paolo Zago alla batteria.
Antonio e Stefano hanno una storia con Acoustic Duo, una formzione che supera i venticinque anni di attività. La passione per la musica popolare acustica di matrice americana e inglese è alla base del nostro repertorio (folk, blues). La ricerca di una reinterpretazione originale dei brani è il fondamento del nostro lavoro. Via via la scelta dei brani si è allargata a svariati generi e autori: cantautori italiani e francesi, musiche balcaniche, sudamericane. In breve, tutta la musica dal mondo che ci piaceva.
Migliaia sono ormai i concerti macinati in Italia e all’estero, grazie anche alla collaborazione con il Teatro Impiria con gli spettacoli originali Il Ponte sugli Oceani. Amori e America. Spettacoli che ci hanno portato nei teatri italiani, ma anche in tournée in Brasile, Stati Uniti, Francia, Romania.
Con la Little Train Band inizia una nuova fase: ci sentiamo pronti per creare musiche e testi finalmente personali: testi in italiano e musiche originali per la realizzazione di un nuovo Cd che vedrà la luce nella prossima primavera.
- Folk Bulletin: Da dove venite e com’è, dalle vostre parti, la situazione della musica dal vivo?
Little Train Band: Abitiamo tutti e tre nella provincia di Verona. La situazione in trenta-quarant’anni è gradualmente e profondamente cambiata. Dacché la musica e i numerosi locali erano luogo edoccasione di aggregazione tra i giovani e non, oggi c’è poco interesse e uno scarso ricambio generazionale tra i musicisti. Ma questo è risaputo.
Rimane qualche sparuto festival organizzato da qualche appassionato e qualche discreto locale nei pressi del Lago di Garda.
Io personalmente, sono Antonio, da un paio di anni, preferisco suonare alla strada, sul lago in particolare. Benché, anche i musicisti di strada, si scontrano con restrizioni e regolamenti da parte di Comuni e Amministrazioni.
- Folk Bulletin: Qual è il vostro rapporto con la musica tradizionale e il territorio di provenienza?
Little Train Band: La morte civile, direi. Noi, degli anni Sessanta, conosciamo e abbiamo imparato, cantato e apprezzato le musiche dei nostri vecchi. Come abbiamo ascoltato e cantato volentieri le canzoni dei cantautori italiani. Ma è finito tutto lì. Oggi i giovani non hanno neanche la possibilità di sentire musiche tradizionali del territorio. Cellulari, like, influencer, divi dell’ultima ora, Achille Lauro… fine.
Nelle sagre paesane si trovano gruppi che fanno finta di suonare su basi precotte, jack che finiscono nel disdegno… Non è sempre così, ma spesso si vedono anche queste tristi realtà.
- Folk Bulletin: Torniamo al Premio Alberto Cesa: come vi siete trovati, cosa ricordate soprattutto di quella serata dedicata alle selezioni dal vivo?
Little Train Band: Abbiamo apprezzato lo sforzo di voi organizzatori per mantenere una continuità al festival. Ma sicuramente il Covid ha compromesso quella che poteva essere un’occasione di incontri, scambi di esperienze, aneddoti. La gestione tecnica è stata di alto livello e professionale. Lo staff di Folkest tutte persone simpatiche e sorridenti.
- Folk Bulletin: Come vi siete trovati a Folkest a Spilimbergo?
Little Train Band: Come dicevamo, il Covid ha guastato la festa. Nel nostro immaginario, in epoca pre-covid, sognavamo casette del centro sportivoin festa, musica ovunque per le vie di Spilimbergo, bevute e suonate tra i gruppi. Una festa! Ritornerà, ne siamo sicuri.
Molto interessanti e divertenti gli stage.
Ospitalità e organizzazione impeccabile.
Bellissima Spilimbergo, belle passeggiate.
- Folk Bulletin: Quali sono i vostri progetti futuri?
Little Train Band: La realizzazione di un nuovo Cd con brani totalmente nostri e alcune riletture con un brano ciascuno di Fabrizio De André, Lucio Dalla, Ivan Graziani, Lucio Battisti, Francesco Di Giacomo con il Banco del Mutuo Soccorso.
Concerti dal vivo, come sempre, dove ci chiameranno.
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