DECLIC COMMUNICATIONS, 1999 – BRETAGNA/GUADALUPA
La guerra, il rifiuto di tutte le guerre, la miseria, la schiavitù e il peso del lavoro sono i temi sviluppati da Carré Manchot, gruppo storico della scena fest-noz (bombarda, accordéon, chitarra, basso elettrico e flauto), e Akiyo Ka, formazione di voci e percussioni della Guadalupa composto da sette elementi. Nonostante le tematiche di fondo, Liyannaj è un disco che nell’incontro della festa dà modo alle due parti in questione (ma tutto sommato a tutti noi) di riflettere sulla propria storia, sui suoi accidenti troppo spesso dolorosi e di sollevarsi attraverso la musica.
I testi sono due tradizionali bretoni molto noti (interpretati dalla voce potente di Patrick Marie, che spesso accompagna i C. M.) e nuove composizioni firmate da J-P Coquerel e F. Ladrezeau della formazione creola (di cui una dedicata a Marcel Lolia, percussionista scomparso che ha dedicato la sua vita alla musica e al suo Paese). Le musiche mescolano suoni e ritmi bretoni e irlandesi con voci e pulsazioni che denotano in modo viscerale la loro radice africana. Il risultato è molto gradevole, coinvolgente e bene al riparo da quel senso di posticcio prodotto da certe iniziative di crossover e world music. Non un tentativo di sintesi, come spiega Danik Zandwonis, giornalista e patriota della Guadalupa, ma dialogo tra due culture per diversi motivi oppresse.
Purtroppo c’è bisogno di dischi come questo. Ma per fortuna, viene da aggiungere, ci sono dischi come questo.
Luca Pedrone
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