SANTARCANGELO DEI TEATRI, 1999 – COMPILATION/ EUROPA, ASIA, AFRICA
Da un po’ di anni sono frequenti le pubblicazioni di dischi prodotti da comuni che organizzano festivals a tema e manifestazioni musicali estive d’ogni tipo e con qualunque pretesto. Va da sè che non sempre riescono a produrre lavori di qualità a causa di accostamenti forzati, specchio più di una accozzaglia di programma piuttosto che di un filo conduttore pensato e riconoscibile. La compilation sfornata da Santarcangelo dei Teatri, riassuntiva dei suoni proposti dal Festival del 1998 è invece intelligente e chiaramente riferita a gruppi che con il teatro lavorano o hanno lavorato spesso. Devono essere passati circa 25 anni da quando Santarcangelo organizzava le prime edizioni del festival, allora famoso come “teatro di strada”. Passano i decenni e la bella cittadina romagnola diviene un centro di promozione teatrale prestigioso e riconosciuto internazionalmente; e proprio acquistando importanza riesce a non perdere mai il contatto con tutte le realtà musicali e teatrali migliori del nostro territorio, offrendo loro spesso l’occasione di esibirsi a fianco di assolute celebrità. Tornando alla compilation musicale, dallo stringato libretto (comunque proporzionato al prezzo di vendita assai contenuto con cui il prodotto è stato immesso sul mercato) apprendiamo come sia stata la volontà di catturare emozioni e riprodurle su disco la molla che ha spinto i promotori del progetto e che quindi i suoni dei Barabàn, di Daniele Sepe e Art Ensemble of Soccavo, di Officina Zoè, di Alexian Group, Fratelli Mancuso, Nasher Shamma, Bevano Est, Griot Metropolitain e Brahima Dembelé sono tasselli di una linea mosaicata di confine fra la musica e il teatro, fra passato e futuro in un alternarsi senza fine. Da acquistare senza indugio.
Marco Tadolini
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