Lunedì 21 gennaio 2019, all’età di novantun anni, ci ha lasciati un grandissimo della fisarmonica: Marcel Azzola.
Risiedeva a Parigi dove, nonostante la non più giovane età, continuava l’attività concertistica, che ne alimentava la grande fama ed era in procinto di partire per una serie di concerti, ma la sua famiglia era originaria della Bergamasca, dove il padre Giuseppe faceva il muratore e dirigeva un’orchestra mandolinistica. Dopo la fine della prima guerra mondiale si rifugia in Francia per evitare le camicie nere; verrà in breve raggiunto dalla moglie Angelina. Ben presto si ritrova nei giri musicali legati all’immigrazione italiana, tra Joseph Colombo e Joe Rossi. Trovandosi immerso in un’atmosfera musicale, Marcel inizia a studiare il violino con le sorelle, per passare poi alla fisarmonica con Attilio Bonhommi. Nel 1938 vince il suo primo concorso, davanti a una giuria composta dai celebri quattro moschettieri Médard Ferrero, V. Marceau, Louis Peguri e Adolphe Deprince.
In tempo di guerra prende lezioni da Médard Ferrero che lo introduce alla musica classica: Rossini, Albeniz, Bach, Beethoven, Debussy… ben presto è in grado di suonare nell’orchestra dopolavoristica delle Aveugles de Pantin, dove si mette in evidenza per un’aria di Offenbach.
Ala fine della guerra, s’innamora del jazz suonando con con Gus Viseur, Charley Bazin, Tony Murena e giocando con le note insieme con il divino Django Reinhardt nella Toccata e fuga in re minore di Bach. Da quel momento iniziano le collaborazioni stellari con Stéphane Grappelli, che gli farà incontrare Yehudi Menuhin, Didier Lockwood, Michel Legrand e Toots Thielemans.
Nel 1954 ottiene il Grand Prix du disque dell’Accademia Charles-Cros per Surprise Party au Mirliton.
Negli anni Cinquanta accompagna i grandi nomi della canzone francese da Boris Vian a Edith Piaf, Tino Rossi, Yves Montand, Barbara, Juliette Gréco, Jean Sablon, Francis Lemarque, Gilbert Bécaud e Jacques Brel, che conia per lui il suo celebre Chauffe, Marcel!.
Nel 1976, Marcel Mouloudji e Marcel Azzola pubblicano l’antologia della canzone musette: Et ça tournait. Si aggiunge poi al gruppo Lina Bossati, cantante cresciuta da Yves Nat e Alfred Cortot, che suona pure piano e violino e poi sarebbe anche diventata sua compagna nella vita.
Azzola ha registrato un centinaio di musiche da film tra cui quelle di Mon Oncle, Trafic e Playtime di Jacques Tati; Il Giudice e l’Assassino di Bertrand Tavernier; Vincent, Francois, Paul et les autres di Claude Sautet; L’Emmerdeur di Edouard Molinaro; Gli Uni e gli Altri di Claude Lelouch; La Zizzania con Louis de Funes; La Vedova Couderc con Simone Signoret.
A Villefranche-sur-Saone conosce Claude (il figlio di Ernano Cavagnolo), che gli costruisce la sua prima Vedette 5 Compact, ed è vicino al negozio in rue du Faubourg-Saint-Martin che si insedia la scuola di musica Accademia dei quattro.
Famoso in tutto il mondo per le tante registrazioni e tournée, era nato a Pradalunga, in provincia di Bergamo, ed era tornato nella sua terra, con la pianista e fedele collaboratrice Lina Bossati per un concerto tutto esaurito per Capodanno 2013, al Teatro Sociale di Bergamo Alta, ospite l’amico Riccardo Tesi, organizzato dalla Provincia con la direzione artistica di Geomusic, che ha avuto l’onore di rappresentarlo in esclusiva in Italia. Particolarmente partecipata e commovente era stata anche la sua esibizione nella Parrocchiale di Valbondione, in alta Valle Seriana, paese natale della madre.
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