I Marcheselli (Marco e Paolo, organetto bolognese e chitarra) sono gli eredi diretti di Leonildo (1912-2005) unanimemente considerato il padre di un genere musicale e da ballo attiguo al liscio romagnolo ma dalle caratteristiche speciali. Fenomeno ludico-artistico tipico della città di Bologna, il ballo “a filuzzi” si segnala per una sua tipica dimensione urbana e che in realtà ha poco a che vedere con certi revival bucolici e di balli sull’aia ai quali il revival folk più dozzinale ci ha purtroppo abituati. Questa corretta impostazione storico-culturale ha guidato il lavoro di Claudio Carboni, cui vanno onori e oneri della produzione artistica che ha coinvolto quasi una ventina di musicisti, alcuni di estrazione classica come il quartetto d’archi Sivis, altri (come Riccardo Tesi all’organetto, Maurizio Geri alla chitarra, Filippo Pedol al basso, Stefano Melone alle tastiere, Michele Marini al clarinetto… e lo stesso Carboni ai sax) ben noti ai lettori di questo sito. Ne è risultato un lavoro diretto e elaborato al tempo stesso, che per certi versi ci ricorda l’inarrivabile “Un ballo liscio” di Riccardo Tesi (Silex, 1995) e per altri se ne distacca, spiccando per originalità tutta sua, riservando al duo originario una specifica centralità. Un disco che è al tempo stesso un godibilissimo ascolto e una doverosa testimonianza in perfetto equilibrio fra passato, presente e futuro possibile. Onore al merito della etichetta legata al festival Tacadancer che ha scritto una fondamentale pagina nella salvaguardia di un prezioso patrimonio d’arte musicale e ci ha regalato una piccola grande sorpresa tutta da ascoltare, con immenso piacere.
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Marcheselli – “Filuzzi” Balli Bolognesi (CD)
TACADANCER – SHECDTD008, 2012
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