di Andrea Del Favero
Ho incontrato Marco Sforza in giro per l’Italia alcuni anni orsono come metà del cielo di un esilarante duo dall’alto tasso di musicalità, il Duo Mezza Pensione, nel quale interagisce con l’ottimo fisarmonicista romagnolo Gildo Montanari. Un emiliano e un romagnolo, il diavolo e l’acquasanta, il tutto condotto con spirito e autoironia. In questa veste li ho poi rivisti a Folkest e vi devo confessare che mi sono davvero divertito al loro concerto.
Marco Sforza, dunque, è un animale da palcoscenico, sia esso piccolo che grande, ma sicuramente è nei piccoli ambienti, nei club, dove può dare il meglio di sè, interagendo con consumato mestiere con il pubblico presente. Va be’, direte voi, ce ne sono di bravi intrattenitori. Vero, verissimo, ma non sottovalutate Marco Sforza, perché è anche un bravo autore e un bravo esecutore delle cose sue e altrui.
Questo Naif è il quarto episodio discografico a suo nome, dopo il primo Laiv del 2008, registrato insieme al Trio Separè, Bocce del 2011 e Un capolavoro, sempre con l’orchestrina Separè. Tutti rigorosamente dal vivo!
Così come dal vivo è stato registrato anche l’album del Duo Mezza Pensione nel 2014, mentre suonare: Bargioni – Sforza, con il collega cantautore piemontese Dado Bargioni, del 2016.
Il primo brano, Naif, appunto, nel quale c’è anche un bimbo che piange in sottofondo, è una specie di bandiera di Sforza, che viene da Reggio Emilia, ama e vive la pianura, adora le nebbia, ci si pasce dentro, apre la finestra di casa e vede la bonifica e il casolarare più vicino, nella nebbia, diventa la Torre Eiffel. Infatti il disco prosegue con Voci di pianura, e poi La generalista nella quale rivendica che tre quarti dei cantautori italiani vengono dall’Emilia.
Ma che bella l’Emilia che canta
da queste colline con il vino che abbonda
sotto il sole c’invita a ballare
un giro di valzer che non puoi rifiutare,
sotto il sole c’invita a cantare
una bella canzone per farci sognare
Maiale Bolscevico, dalle connotazioni socio-politiche veganiane, ha un bel testo di Elisa Lolli. Amore Livido è un’anomala canzone d’amore e di sconfitta, alla quale seguono Nella terra e nel mare dal solido impianto, la dolcissima e delicata L’amore è una balena,
Ritornerò domani
a cantare una canzone
bello. bravo, sei il migliore,
ma nessuno può capire,
perché prima di sognare
leggo un libro per amare.
Il musicista, dolce-agro omaggio al mestiere del musicista che sarebbe piaciuto a Luporini e Gaber, nel corso del quale viene raggiunto sul palco da Gildo Montanari con la sua fisarmonica e la sua verve, la sorpresa di Profilo Greco di Giorgio Conte e Pallavicini vanno a concludere il concerto immortalato in questo CD, ma c’è spazio ancora per Bis, adatto a coinvolgere definitivamente il pubblico, una Maddalena piacevolmente furbetta, fino alla degna conclusione lasciata a Una canzone d’amore, che è un po’ il manifesto del suo mondo.
Affabile, sincero, piacevole e profondo: signori organizzatori di festival e rassegne, appuntatevi il nome di questo giovanottone di Reggio Emilia, non ne rimarrete delusi.
Artista | Marco Sforza |
Titolo | Naif |
Label | ℗© 2018 autoproduzione |
Supporto | SF0004 |
Anno | 2018 |
Sito |
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