DUNJA RECORDS FY8109, 2006 – FOLK CONTEMPORANEO/ITALIA
Mi è capitato di ascoltare questo disco, la prima volta, al tramonto. Ho subito notato una profonda sintonia fra i colori e gli umori della calata del sole e lo spirito che si respira fra le tracce di “Materiali Tradizionali”, quasi che la Bev ci avesse mandato un messaggio: in questo, che forse è il loro disco più legato –se non altro come precisione delle fonti- alla tradizione, hanno elaborato una poetica interpretativa che ha nella malinconia e nei toni della notte imminente la sua cifra stilistica, dal che si è autorizzati a supporre che, per gli amici emiliano-veneti, il futuro della tradizione debba avere tinte piuttosto fosche. Un clima ottenuto con campiture larghe di archi, struggenti presenze di fiati, cori in cui la polivocalità diventa fonte d’instabilità: tutto è fuggevole, ma anche un po’ gotico, foriero di sinistri presagi. Beh, forse abbiamo un po’ esagerato con la letteratura, sconfinando dai limiti del giornalismo di servizio, ma ci sentivamo comunque obbligati a comunicare il senso d’inquietudine che l’ascolto di questo disco ci ha lasciato. Per il resto, diremmo, un lavoro che si inserisce pienamente nel solco dello stile Bev, che mai delude ma nemmeno dà l’impressione di liberarsi del tutto, come se fosse trattenuto, impastoiato da forze teoretiche che in qualche modo ne limitano la passione. Siamo comunque di fronte a una delle più mature espressioni del folk contemporaneo europeo, meritevole certamente di una più assidua dimensione live: il che, probabilmente, aiuterebbe anche a trovare quell’immediatezza del comunicare in musica che nei dischi, talvolta, viene purtroppo meno. Da ascoltare e riascoltare.
Roberto G. Sacchi
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