di Alessandro Nobis
Un’opera complessa, un’orchestra classica con voci e strumenti popolari, il modo migliore per celebrare il centenario, nel trascorso 2016, della cosiddetta Éirí Amach na Cásca, ovvero l’insurrezione della Pasqua del 1916 in quel di Dublino e durata poco meno di una settimana grazie anche alle impari forze messe in campo ed all’uso dei carriarmati britannici (era il loro test prima che ne fossero inviati a centinaia sul fronte franco tedesco della Prima Guerra Mondiale): rivolta finita male, ma che mise un seme che diede più tardi un frutto, la nascita della Repubblica d’Irlanda. Pàdraig Pearse e James Connolly furono le figure più note di quel Irish Citizen Army che occupò i punti più significativi di Dublino e proclamò dal principale Ufficio Postale la Repubblica Irlandese Indipendente, ma che si risolse con la corte marziale e la condanna a morte per i loro leader. Ma il seme poi germinò…
Nell’ambito delle celebrazioni del centesimo anniversario della Easter Rising l’arpista e compositore Michael Rooney ha scritto per questa importantissima celebrazione – in Italia non se ne è parlato per nulla a quel che mi risulta – e inciso questa splendida The Macalla Suite (Macalla significa eco in irlandese) strutturata in sei movimenti ed affidando l’esecuzione all’orchestra Macalla che comprende come detto sessanta tra i migliori musicisti classici e tradizionali, senza volutamente inserire i nomi più conosciuti, almeno al di fuori dall’isola. La scrittura è molto articolata e dopo le quattro parti del primo movimento (che descrive il paesaggio irlandese) racconta sì della rivolta di Pasqua, ma si sofferma anche su altri punti focali della storia irlandese, dalla carestia fino all’Irlanda moderna attraverso la costruzione del senso patriottico anche attraverso il recupero della lingua, degli sport tradizionali, in una parola della cultura popolare irlandese. E’ passato molto tempo da quando sono stati scritti e registrati i lavori orchestrali di Sean O’Riada, come Rogha Thraiceanna ad esempio, e Michael Rooney con questa Macalla Suite ha reso omaggio a mio avviso non solo alla cultura e alla terra irlandese, ma anche alla figura di O’Riada, così importante per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni e senza il suo lavoro penso che quello che ascoltiamo oggi provenire dall’Irlanda sarebbe diverso in termini di quantità e di qualità del repertorio. Migliore omaggio alla storia di questo Paese non ci poteva essere, e Rooney in sessanta minuti ha saputo creare un distillato di storia irlandese, legando il repertorio tradizionale (l’apertura di Oro Se Do, The Foggy Dew, The Bold Fenian Men) con quello di nuova composizione.
Tra i musicisti cito solamente i due pipers (Fionn Morriso e Timmy Doyle), i cantanti (Pat Fulton e Shauna McGarrigle), ma tutta l’orchestra diretta dallo stesso Rooney esegue magnificamente le partiture fino al gran finale di Reconciliation, equilibrata miscela di classicismo e tradizione.
Bellissimo e imperdibile.
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