Giunta al traguardo del terzo disco, la formazione guidata da Umberto Mosca e Angelo Maffezzoli ci presenta un disco che suggella un deciso salto di qualità. Frutto di due anni di ricerca e di lavoro, Migrare è centrato sulla tematica dell’emigrazione per mare degli uomini e delle musiche. Così, accanto a famosi canti provenienti dalla tradizione popolare italiana, come Il Sirio e Trenta giorni di nave a vapore, troviamo una serie di rarità musicali, come una tarantella napoletana pubblicata a Londra nel 1806, una tarantella per chitarra del chitarrista barocco Santiago de Murcia, emigrato dalla Spagna in Messico nel XVIII secolo, un’insolita versione laziale di Mamma dammi cento lire e un canto di lavoro proveniente dalla tonnara di Benidorm nella provincia spagnola di Valencia. L’impegno sociale e politico del gruppo trova conferma in due composizioni originali a proposito di un’impresa partigiana nel golfo del Tigullio, avvenuta nell’inverno del ’44, e nella title track, composta su testo del poeta Mauro Lo Verde, dedicata al dramma dei boat people. Migrare si giova, oltre che di questa ricca e per certi versi inedita scaletta, anche della presenza di illustri ospiti, fra i quali spiccano Lucilla Galeazzi, Jack Coutts – leader di Stormalong John, il più importante gruppo britannico di shanties-, Maurizio Martinotti e Gabriele Coltri.
All’ascolto, il disco si rivela assai gradevole ed evidente è l’intenzione del gruppo di non ricercare strade tortuose per caratterizzare il proprio processo comunicativo, fidando più nell’immediatezza delle soluzioni semplici che nel perseguire obiettivi eccessivamente remoti. Nell’impasto delle voci come nell’uso dei numerosi strumenti il riferimento alla massima d’Oltreoceano che recita Less is More appare come una ben precisa dichiarazione d’intenti, a tutto vantaggio del traguardo divulgativo che La Moresca Antica si prefigge di raggiungere.
Roberto G. Sacchi
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