Questa recensione è fuori tempo massimo. Il disco è praticamente è del 2008. Ma ci sono dischi che vale comunque la pena di recensire e, purtroppo, non sempre la musica svedese arriva con i suoi cd in Italia. No, non parlo di negozi: i vari “grandi magazzini della musica” continuano a proporre le solite scelte, scontate. Non ci sono più i cesti, gli scaffali riservati ai cultori, a chi, come noi, segue poco le mode e avrebbe bisogno di rivenditori con un po’ più di coraggio. Il cd è arrivato in Italia perché Mia Marin (alias Mia Gustafsson) era musicista di un corso di danze svedesi a Milano.
Veniamo al disco.
Innanzitutto siamo di fronte ad una coppia di violinisti e se soggiungo che Mikael Marin è il violinista del gruppo dei Väsen (uno dei gruppi storici migliori del migliore folk revival svedese) si buon ben percepire la qualità del prodotto. Se poi aggiungo che Mia è la moglie, musicista a sua volta, di Mikael, si può anche immaginare l’affiatamento del duo.
A parte qualche brano tradizionale e un brano (Cajunvals) del finlandese Antti Järvelä, tutti i brani sono di loro composizione e rappresentano una sorta di viaggio, insieme a Mia e Mikael, verso Hagsätra, uno dei distretti della zona meridionale di Stoccolma e nome della rispettiva fermata della metropolitana. E sappiamo come i centri cittadini siano sempre stati i punti di partenza del folk revival e delle ricerche nei luoghi distanti dai centri urbani che hanno mantenuto, conservato memoria delle proprie tradizioni musicali e non.
Esecuzione ottima, grande feeling, composizioni intelligenti e una gioia per i ballerini che si trovano – insieme a poche melodie di solo ascolto – polske , scottish, valzer e mazurke. Il disco, tutto da ascoltare e ballare, è pubblicato dall’etichetta svedese Dimma.
Tiziano Menduto
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