di Gianni Giusti
Questo gruppo interamente al femminile, che ha mutuato il nome dal famoso gruppo di azione anarchico-femminista boliviano, si è fatto notare da un po’ d’anni, grazie alla miscela di sonorità provenienti da vari generi musicali, con una propria ragionata identità, determinata anche dal set interamente rustico con il quale si propongono nei concerti.
Con la trainante voce di Assia Fiorillo dialoga intelligentemente il violino di Igea Montemurro e la fisarmonica di Giordana Curati, alle quali si aggiungono le chitarre di Anna Claudia Postiglione e le percussioni e la batteria di Marisa Cataldo.
Dopo aver macinato concerti su concerti, le musiciste napoletane sono finalmente giunte in sala di registrazione: il risultato è questo scintillante Le stelle sono rare.
E’ un album dedicato al sentimento e al tema più musicale del mondo, l’amore. Un amore visto in tutte le sue sfaccettature, nelle pieghe delle sue gioie e in quelle dei suoi dolori, omofobia compresa. Si tratta di dieci brani, dei quali nove sono inediti. Il sound generale che ne esce, virato pop, è intriso di sapori napoletani, soprattutto di quelli che sono dalle fertili menti dell’ultima generazione di musicista campani (non a caso, troviamo calla direzione artistica e agli arrangiamenti anche Ernesto Nobili, che poi aggiunge anche il suono del basso elettrico e della chitarra acustica ed elettrica, insieme con Elisabetta Serio al pianoforte).
Dal nouveau tango al gipsy jazz, alla contemporanea world music, fra le note delle Mujeres Creando si sente la dolcezza della morna di Cesaria Évora, ma anche la raffinatezza di Caetano Veloso o l’intensità di Susana Baca. Non mancano i riferimenti della grande canzone d’autore italiana e ai suoni aperti del Mediterraneo.
Molto ben giocata la componente ritmica che guida l’ascoltatore, attraverso inaspettati quanto coerenti cambi di ritmo tra tempi binari e ternari o talvolta dispari.
L’album è stato prodotto dalle stesse Mujeres Creando, grazie a una campagna di crowdfunding, per Apogeo Records, sotto la direzione artistica di Ernesto Nobili e registrato al Sanità Music Studio, mixato e masterizzato presso Nut Studio di Napoli da Rosario Acunto.
Un disco di piacevole ascolto, ottimamente suonato!
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